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Comitato Viterbese contro ogni Autonomia differenziata: “Non fate a pezzi il Paese”

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“Ieri, 16 gennaio 2024, mentre al Senato si avviava la discussione sul Disegno di legge 615 per l’attuazione dell’Autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario (la c.d. “Legge Calderoli”), – comunicano dal Comitato Viterbese contro ogni Autonomia differenziata – in molte città  si sono tenuti presìdi di protesta sotto le Prefetture per chiedere che esso venga bloccato.

Anche a Viterbo cittadini, forze sociali e politiche sono scesi in piazza per manifestare la loro contrarietà a questa decreto “spezza Italia”.

Riunitosi alle 15:30 in piazza del Plebiscito, il Comitato Viterbese contro ogni Autonomia differenziata ha formato una delegazione, composta da alcune organizzazioni aderenti, per consegnare al Prefetto di Viterbo la lettera predisposta dai Comitati nazionali rivolta ai parlamentari di opposizione e di maggioranza, affinché venga fermato questo scempio.

La delegazione – formata da 5 rappresentanti: Roberta Leoni – PRC/SE, Massimo Erbetti – M5S, Paolo Henrici De Angelis – ANPI Viterbo, Marco Prestininzi – COBAS e Maria Grazia Chetta CGIL e FLC/CGIL –  è stata ricevuta dal Capo di Gabinetto dott. Luca Mecchia, a cui ha esposto il documento per l’inoltro al Governo.

E’ stato fatto presente come il ddl Calderoli mini l’unità della Repubblica e i diritti sociali, aggravando le già drammatiche disuguaglianze, gli squilibri territoriali tra Nord e Sud e l’unità della Repubblica, evidenziando come chi si oppone al disegno di legge Calderoli difenda i principi della solidarietà, dell’uguaglianza e dell’unità della Repubblica, sanciti negli articoli 2, 3, 4 e 5 della Costituzione.

La delegazione ha riportato esempi riguardanti settori come la scuola, il lavoro, la sanità, accennando anche a questioni come le delege ai rapporti con l’Unione Europea, alla tutela ambientale, ai trasporti, alle infrastrutture; ricordando che i rischi di questa riforma sono stati segnalati anche dalla Commissione Europea, dalla Banca d’Italia e da Confindustria.

Inoltre è stato affrontato anche lo spinoso problema dei LEP,  Livelli Essenziali delle Prestazioni, che rischiano di configurarsi come lo smantellamento del servizio pubblico statale. 

L’appello ai parlamentari e alla loro responsabilità col voto è stato consegnato al Capo di Gabinetto che, dopo il passaggio al Prefetto di Viterbo, ha assicurato la trasmissione al Governo nazionale”.

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