USPP Lazio: Polizia Penitenziaria abbandonata dal DAP, Istituzioni e Politica!

USPP

“Da tempo ogni giorno raccontiamo delle situazioni di grave disagio che vive la Polizia Penitenziaria nell’ambito del proprio lavoro, abbandonata dalle istituzioni, dalla politica e soprattutto anche da dirigenti dell’amministrazione penitenziaria dove – afferma Daniele Nicastrini, segretario regionale USPP, – non sembra avere alcun suggerimento su come risolvere il problema della follia dei detenuti psichiatrici nelle carceri laziali.

Ieri a Rebibbia ennesimo atto vandalico dove circa mezza dozzina di detenuti presso il reparto transito ha dato attuazione ad incendio delle loro stanze, costringendo a ritenere inagibile il padiglione dove erano ubicati. Sicuramente saranno oggetto di trasferimento in altre strutture penitenziarie della regione dove anche queste non sono ben messe sul piano dell’accoglienza e del personale necessario alla loro vigilanza.

Abbiamo il carcere di Viterbo (anche Frosinone, Civitavecchia, Velletri, Rieti, Latina), dove la situazione che emerge e altrettanto scandalosa, personale costretto a coprire più posti di servizio per mancanza di cambio in quanto alcuni assenti anche per Covid, dove la situazione si lega anche al periodo feriale estivo previsto per il personale di Polizia Penitenziaria.

Regina Coeli dove in questi giorni ha avuto problemi anche per l’avvenuto ritrovamento di micro-telefonini da parte di un detenuto, di aggressioni e danneggiamenti di detenuti nei confronti del personale e di suppellettili.

Numeri non ne diamo per quello ci pensano altre autorità che tanto si prostrano per la popolazione detenuta, certo che lamentarsi di qualche formica quando in carcere ci sono dei soggetti pronti a colpirti a sangue, anche con bastoni o altri strumenti taglienti non possiamo che farci arrabbiare di più e dire a lor signore che se vogliono rendersi utili facessero servizio anche loro nelle sezioni con tali soggetti e poi ne riparliamo di formiche!!!

All’Amministrazione Penitenziaria visto che sono scomparsi tutti, auspichiamo che le scelte politiche prossime siano anche per un cambiamento radicale di questo sistema penitenziario fallito non per colpa dell’art.27 della costituzione bensì per come lo hanno reso tale parlando solo di diritti e non di doveri del reo!!!

In attesa di un loro cenno continueremo ad evidenziare l’ABBANDONO della Polizia Penitenziaria delle carceri laziali”.