Viterbo, Barelli (Azione): “Una città più viva è una città più sicura”

Barelli
Fabio Segatori - Giacomo Barelli - Massimo Mecarini - Sonia Perà

“I problemi della sicurezza a Viterbo non sono dissimili da quelli di altri piccoli capoluoghi di provincia.

E se ha ragione il Questore che le statistiche non segnalano nessun aumento evidente della criminalità – comunica Giacomo Barelli, Segretario provinciale Azione Viterbo, – è però altrettanto vero come segnalato da qualcuno in consiglio comunale che è la percezione di sicurezza che sta scendendo tra i viterbesi e questo è altrettanto importante 

Gli ultimi avvenimenti in centro poi tra furti ad esercizi commerciali e baby gang sono evidentemente un campanello di allarme per tutti 

Ciò che preoccupa maggiormente ad esempio ad un partito liberale e laico come Azione è l’approccio securitario  al problema da parte di quasi tutte le forze politiche cittadine di maggioranza e opposizione 

Secondo molti infatti la soluzione al problema va trovata unicamente in telecamere, ronde o presunte tali come i c d volontari civici in aggiunta alla invece meritoria è necessaria opera delle forze dell’ordine il cui organico andrebbe senza dubbio aumentato 

Tuttavia ciò di cui  non ci si rende conto e che pertanto non è oggetto del dibattito politico è invece la ‘desertificazione della città ‘che a partire dal centro storico ha visto lo spopolamento e l’abbandono di molti quartieri dapprima da parte dei commercianti ,poi degli  operatori culturali e turistici (spariti insieme ai loro eventi) e, infine, dei residenti.

Tutto questo anche a causa di una singolare concezione di valorizzazione e conservazione per cui un centro storico come S Pellegrino (,come avviene per un opera d’arte quando si ritiene che sia meglio tenerla nascosta  per evitare che esponendola si rovini piuttosto che renderla fruibile per il pubblico per cui è stata creata ) diventa una scatola vuota, bellissima ma vuota.

Oggi il  nostro centro storico, che è un meraviglioso teatro naturale, location unica  per eventi culturali e turistici tutto l’anno (come  del resto hanno dimostrato le numerose iniziative degli anni passati) è lasciato vuoto ed isolato, in un parola morto.

È proprio l’abbandono di questi spazi non più vitali e vissuti dalle persone che apre la strada al degrado ed alla criminalità che come noto,preferisce muoversi ed operare in zone isolate e poco frequentate al riparo da sguardi indiscreti.

Questa impostazione politica a mio avviso sbagliata, rende questi quartieri forse più silenziosi ma sicuramente più insicuri.

È necessario invece  riappropriarsi degli spazi cittadini, soprattutto dei quartieri del centro, da parte dei viterbesi e dei turisti per ritornare a viverli e a farli vivere da partire  dagli operatori del commercio e della cultura su tutti.

È necessario in sintesi far rivivere Viterbo, riportando le persone nelle piazze e nelle strade.

Solo questo consentirà di invertire la tendenza nei nostri quartieri e di renderli e soprattutto sentirli più sicuri.

Viceversa nessuna telecamera potrà restituire quella sensazione di vita e di sicurezza al cuore della città ma potrà solamente, purtroppo, ‘fotografarne’ il lento declino attraverso riprese in bianco e nero di ‘ …tante squallide figure che attraversano il paese…’ per dirla con Battiato quasi sempre anonime è irriconoscibili perché col volto coperto…. e dunque inutili.

Una città più Viva è una città più sicura su questo la politica dovrebbe lavorare”.