Coldiretti Viterbo celebra la “Giornata del Ringraziamento”

Ronciglione

Nel rispetto di una delle tradizioni dell’agricoltura più sentite, Coldiretti Viterbo celebra domenica 20 novembre alle 11.30 nel Duomo di Ronciglione, la “Giornata del Ringraziamento”, che chiude l’anno dei raccolti. 

Una ricorrenza che dal 1951 viene promossa dalla Coldiretti in tutta Italia. In questa occasione gli agricoltori portano i frutti della terra sull’altare durante la messa domenicale per ringraziare il Signore del raccolto ottenuto nei campi e di quello che verrà. 

“Un appuntamento molto sentito dagli agricoltori e da tutta la comunità – spiega il presidente di Coldiretti Viterbo, Mauro Pacifici – che rappresenta anche un bilancio dell’anno di lavoro nelle campagne. Il 2022 è stato segnato da una devastante siccità con una temperatura addirittura superiore alla media storica e precipitazioni ridotte. Un clima che con il moltiplicarsi degli eventi estremi ha provocato ingenti danni in agricoltura”.

Da un’analisi di Coldiretti i cambiamenti climatici tagliano i raccolti nazionali e mettono a rischio gli alimenti base della dieta mediterranea con riduzioni che vanno dal 30% per l’extravergine di oliva all’10% per passate, polpe e salse di pomodoro fino al 5% per il grano duro destinato alla produzione di pasta tricolore. Gli acquisti di frutta e verdura degli italiani sono in calo del 9% nei primi otto mesi del 2022 secondo l’analisi Coldiretti su dati Cso.

Uno scenario difficile sul quale pesa la crisi energetica con più di una azienda agricola su dieci, pari al 13% a rischio di chiusura secondo il Crea. Il settore ha infatti affrontato rincari determinati dall’energia che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio nelle campagne mentre il vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra anche un incremento del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti. 

“La riduzione dei raccolti nazionali non comporta solo danni economici per gli agricoltori – conclude Pacifici – ma anche il rischio per i consumatori che prodotti di importazione siano spacciati per italiani finiscano nel carrello. Raccomandiamo attenzione alle etichette con l’origine dei prodotti, consiglia gli acquisti diretti dagli agricoltori e chiede alle istituzioni preposte di incrementare i controlli per prevenire eventuali frodi”.