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FERRAGOSTO

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A Ferragosto, di questi tempi infuocati, cosa ci può essere in una spiaggia o in un prato montano, di più rinfrescante e rinfrancante, di più piacevole e spensierato, ed anche però di più utile ed edificante, della lettura dello – SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE RECANTE DELEGA AL GOVERNO PER LA REVISIONE DELLE LEGGI SULL’ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI – ??

Sempre ad agosto, a ben vedere il 18, al numero 267 del 2000, fu pubblicato il nuovo Testo Unico degli EE LL – TUEL; ora dopo 23 anni appare assolutamente giustificato ed opportuno (?) che si ponga mano ad esso per, come dice l’art.1 dello schema, garantire coesione sociale, territoriale ed ordinamentale, che evidentemente mancano, nell’unità ed indivisibilità della Repubblica, riguardo a Comuni, Province, Città Metropolitane.

Il fatto è che toccare la Costituzione, per fortuna nostra, non è facilissimo e non porta bene a chi ci prova; mentre con le leggi ordinarie, quando non si sa che pesci prendere, è il caso di dirlo in tempi di spiagge e di sole, chi può ci si cimenta.

Il primo apporto innovativo è fulminante: il Testo Unico degli Enti Locali non si chiamerà più TUEL, ma TUEOL, dove la “ O “ sta per Ordinamento, comportando un’ardua sfida linguistica per chiunque dovrà, magari spesso, pronunciarlo: provate – TUEOL, T.U.E.O.L.…; tutto ciò grazie alla perizia ed al rigore di qualche inflessibile e certosino Burocrate, che da tempo desiderava lasciare un segno indelebile nella normativa. 

Con l’art.2 l’elenco dei “Principi e criteri generali” che ispirano il decreto legislativo, ne conta ben 15, alla faccia della sintesi e della semplificazione che alcuni di questi invocano.

All’art.3 poi, altri ben 8 “principi e criteri direttivi specifici” ispirano la revisione della disciplina in materia di funzioni di Comuni. Province e Città Metropolitane. 

Finalmente all’art.4 si mette mano alla Revisione della disciplina in materia di forme associative tra enti locali e fusioni tra Comuni”, che dal DL n°78 del 2010, con il famigerato OBBLIGO ASSOCIATIVO che imponeva le UNIONI DI COMUNI per la gestione delle 10 funzioni fondamentali ai Comuni sino a 5000 abitanti, segnò il fallimento chiaro ed inequivocabile di una ipotesi, purtroppo inspirata e caldeggiata da ANCI, che ha comportato 10 proroghe ed una sentenza in parte abrogativa della Corte Costituzionale.

Per chi pensasse che quella vergogna giuridica sarebbe stata semplicemente abrogata, sarà amaramente deluso:resta ancora l’obbligo associativo, e per evitarlo si dovrà dettagliare e specificare i casi in cui i Comuni possano farne a meno (!).

Sono stati spesi milioni di euro per finanziare , non i Comuni se non in parte con incentivi, ma associazioni, fondazioni, strutture tecniche diciamo collaterali ed amicali, per insegnare e convincere i cosiddetti Piccoli Comuni che la loro numerosità, non fosse una ricchezza ma un danno; che la loro inadeguatezza non dipendesse dai tagli e dai blocchi alle assunzioni ed ai finanziamenti, ma da fatto che non si associassero; che la loro storia, millenaria, insieme a quella della Chiesa, non fosse un valore inestimabile per folclore, ambiente, arte e varia umanità, ma che al contrario dovessero rinunciarvi e fondersi!

Purtroppo 13 anni di sperpero di denaro pubblico e di tempo amministrativo non sono bastati e si continua imperterriti, negli ambienti che contano e decidono, ad imporre con pervicacia e iattanza una visione che, anche contro i fatti, la logica e la ragione, appartiene ad una classe dirigente inamovibile, quella burocrazia ministeriale, che imperterrita riproduce continuamente sé stessa ed i suoi privilegi e che è la vera palla al piede della Repubblica, del Paese, della Nazione!

Buon Ferragosto e buon TUEOL!

Francesco Chiucchiurlotto 

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