10.6 C
Viterbo
HomeRes PublicaSINDROME DA RIPRESA

SINDROME DA RIPRESA

Pubblicato:

Appena scritto questo titolo per fare il punto un po’ su tutto, mi è venuto in mente il Trasporto della Macchina di Santa Rosa cui ho assistito domenica sera.

Non tanto per l’emozione, ancora fresca, per un evento straordinario, sempre uguale e diverso, che tocca in modo peculiare le corde essenziali della nostra sensibilità: i Facchini, innanzitutto con la loro fraterna solidità; la Macchina geniale di Raffaele Ascenzi, che pare abbia vita propria, nella sua luminosa bellezza; la gente, il popolo, la devozione: testimonianza palmare dell’esistenza di Dio, come ha spiegato da par suo Vittorio Sgarbi.

Ma c’entra con la – sindrome da ripresa – perché è noto che i Viterbesi sospendono scelte, impegni, accordi e relazioni “a dopo Santa Rosa”, periodo che coincide con la fine dell’estate, le prime rinfrescate, l’apertura delle scuole, e quel rimboccarsi le maniche che riguarda tutti.

Stavolta però si avverte, almeno nella politica, una lentezza prudente e leggera, nuova; sembra di sentir dire: ”Non c’è fretta!”.

Certo che i conti in disordine, il debito pubblico in costante aumento, la frenata del PIL, non depongono a favore di scatti euforici e di soluzioni lampo; proprio per questo la parola d’ordine di tutti, al governo ed all’opposizione, sembra essere quella di ragionare ed agire sul quinquennio di legislatura, affrontare tappa per tappa, a cominciare dalle elezioni europee del prossimo anno.

Essendo elezioni con metodo proporzionale, ognun per sé, succede: a sinistra, niente accelerazioni  per alleanze organiche, facciamo poi i conti a ragion veduta; a destra, accentuazione del protagonismo e della conflittualità.

Le riforme poi: quella che riguarda il Premierato entrerà in vigore dalla prossima legislatura, ed allora è bene centellinarne i passaggi e cercare di accontentare tutti.

Per l’Autonomia regionale differenziata, così divisiva e rischiosa, ha senso affrontarla quando le emergenze di bilancio, il buco dei superbonus innanzitutto, occupano tutto il tavolo del governo ed ancora non si è contabilizzato il costo dei Livelli Essenziali delle Prestazioni, che ne costituiscono il prodromo?

La ripresa di efficacia del nuovo Patto di Stabilità della UE sta facendo correre brividi in più di una schiena di quelli che contano; mentre il tormentone del PNRR, tra il fallimento dei 1000 esperti del già ministro Brunetta (si sta occupando al CNEL del salario minimo, incrociamo le dita!), ed il ritardo che si accumula sull’erogazione delle rate, tra i MILESTONE ed i TARGET del Piano, preoccupa innanzitutto quelli che hanno capito che ogni volta che usiamo vocaboli inglesi va a finire male. (Job act ad es.)

“FESTINA LENTE”, correte lentamente, sembra dire la nostra Presidente del Consiglio dall’autodromo di Monza ai suoi Ministri, abbiamo ancora in abbondanza il tempo di questa XIX legislatura per sistemare le cose e prepararci a governare anche la XX.

Osservando infatti il fronte alternativo di Schlein, Conte, Calenda e sodali, così a loro agio nello spezzettamento delle posizioni e delle prospettive future, almeno sino alle elezioni Europee, Giorgia Meloni sembra proprio non avere tutti i torti, anzi!

Francesco Chiucchiurlotto

Articoli correlati

BORGHI E METROPOLI

CORTOCIRCUITI 2)

CORTOCIRCUITI 1)

GOBETTI MELONI CACCIARI

Articoli recenti