Visita all’ex tribunale col giudizio “Laico” di Marco Zappa

“Ci vediamo sabato prossimo 6 maggio alle ore 10,30 in piazza Fontana Grande ”. L’invito è del Gruppo consolare di Viterbo del Touring Club Italiano che organizza una visita straordinaria, aperta a tutti, alla ex chiesa dei SS. Giuseppe e Teresa a Viterbo dove fino al 2005 operava il Tribunale prima del trasferimento in zona Riello. La visita fa parte del programma “Aperta per noi” già avviato alcune settimane fa con la chiesa di San Rocco, sempre a Viterbo. ,

La chiesa ex Tribunale, che fa parte dell’annesso convento dei frati Carmelitani, dove oggi trovano spazio alcuni uffici comunali, venne eretta intorno alla metà del Seicento ed il suo completamento è dovuto a tale Giovan Battista Pettirossi come riportato in una epigrafe che ne ricorda le origini. Fu sconsacrata nel 1874 per essere destinata ad altri usi.

Nell’interno si trova la cappella commissionata da Giovan Francesco Romanelli – dove volle essere sepolto – che vi dipinse il quadro dell’altare con l’Annunciazione. Oggi la sua tomba è andata distrutta e al suo posto troviamo la “gabbia” degli imputati, funzionale alla destinazione di Tribunale.. Altre cappelle vennero fatte allestire da varie famiglie viterbesi tra cui Pietro Brugiotti, Arrigo Rocchi, Gaspare Lorazio ed altri.

Da ricordare i tanti processi che si sono svolti al suo interno fra cui quello del 1876 alla banda del brigante Luigi Rufoloni, quello alla banda Cuocolo nel 1911 e quello alla banda di Salvatore Giuliano del 1950. Numerose le scene di film che hanno utilizzato la “ gabbia” dal vivo. Tra i tanti “Divorzio all’italiana” di Piero Germi nel 1961 con Marcello Mastroianni.

L’artista viterbese Marco Zappa, con il sostegno del Gruppo consolare TCI di Viterbo, sta utilizzando gli ampi spazi dell’interno per dipingere su tela il “Giudizio finale” che occupa la parte absidale e il muro interno che divide il vestibolo dalla chiesa. Ha iniziato i lavori nel 2017 che furono interrotti per la pandemia, e poi ripresi. .

La tecnica di esecuzione è quella tradizionale della pittura italiana, mentre il concetto di base si riconduce al “Dinamismo” futurista che avviene attraverso la deformazione dei corpi umani realizzati con più punti di vista che modificano le forme senza scomporle Il colore, dal canto suo, non ha una logica naturalistica: i corpi non sono uniformemente colorati, ma seguono i movimenti della luce e i diversi piani prospettici. Ne risultano immagini apparentemente viste attraverso lenti deformanti che è la concettualizzazione del modo di vedere dell’occhio umano. Il materiale di base del dipinto è un poliestere in unico pezzo utilizzato in genere per rivestire i palazzi durante i lavori di restauro.

Zappa si è formato all’Accademia di Belle Arti di Viterbo. Ha esposto non solo in Italia ma in molte altre parti del mondo fra cui Cina e Stati Uniti. Attualmente è docente presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Il suo Giudizio, come tiene e ribadire, non è influenzato da nessuna religione. Non ha Cristo, Madonna, Santi e Angeli. Ognuno vi si può riconoscere, dai cattolici, agli ebrei, agli islamici. Il Bene e il Male hanno sempre segnato la vita dell’uomo indipendentemente dal suo Credo. “Il nostro obiettivo – ha detto Vincenzo Ceniti Console Touring e animatore dell’iniziativa – è quello di creare le premesse per un auspicato restauro della chiesa che ben si presta a molte occasioni culturali”.

“Come viterbese – ha detto Zappa – intendo far dono alla mia città di un’opera che spero possa essere ricordatala negli anni futuri”.