A Palazzo dei Priori di Viterbo si è svolto il convegno su don Dante Bernini

Convegno Bernini

Si è svolto martedì 10 maggio 2022, presso la Sala Regia del Palazzo dei Priori di Viterbo, il convegno sull’attualità della figura di don Dante Bernini, nel centenario della nascita.

Il convegno è stato introdotto dalla relazione di Mario Di Marco del Tavolo per la pace, protagonista storico dell’impegno per la pace e la nonviolenza. All’introduzione ha fatto seguito la proiezione di un breve filmato che ha ripercorso alcuni momenti della vita di don Dante tra i quali la sua ordinazione a vescovo, l’impegno nella promozione del dialogo interreligioso, il soccorso concreto alle necessità dei più deboli con la realizzazione anche di scuole e strutture sanitarie in Africa.

Subito dopo si sono susseguiti il saluto e il tributo delle Istituzioni e autorità civili e religiose tra cui il vescovo di Viterbo don Lino Fumagalli, il vicario della diocesi di Albano don Franco Marando e il neo vescovo di Monreale don Gualtiero Isacchi. Si è dato notizia e lettura dei messaggi arrivati dall’estero e dall’Italia, tra cui quello di S.E. monsignor Luigi Bettazzi, presidente emerito di Pax Christi letto da Renzo Salvatori e quello di don Maurizio Boa, missionario in Sierra Leone, letto da don Gianni Carparelli.

La relazione principale su “Don Dante Bernini maestro di pace” è stata tenuta da don Dario Vitali, cattedratico illustre, direttore del Dipartimento di Teologia dogmatica della Pontificia Università Gregoriana, legato a don Dante da lunga amicizia e devozione filiale.

Pietro Benedetti, regista e attore, ricercatore partecipante e narratore di comunità, che di don Dante è stato allievo, amico e collaboratore nell’impegno di solidarietà, nei lontani anni quando don Dante era rettore del seminario diocesano de La Quercia, ha dato voce emozionata ed emozionate ai pensieri tratti dalla raccolta “La fievole voce del viandante”.

Poi è stata la volta dei ricordi affettuosi e spontanei espressi da alcuni tra i tantissimi partecipanti al convegno tra cui il professor Aurelio Rizzacasa, padre Vincenzo Bordo allievo di don Dante e da 30 anni missionario nella Corea del Sud, Domenico Cherubini, Stefano Stefanini giornalista e Manuela Bernini nipote di don Dante. Il presidente del Comitato Provinciale dell’Anpi Enrico Mezzetti, ha portato il saluto dell’Associazione ed espresso vivo apprezzamento per l’iniziativa in ricordo di un cittadino così illustre della Città di Viterbo.

L’intervento conclusivo è stato affidato a Enrico Peyretti del Centro Studi per la pace e la nonviolenza “Sereno Regis” di Torino, una delle figure più prestigiose del pensiero della pace, anch’egli legato a don Dante da lunga amicizia e profondo affetto.

Il cantautore don Giosy Cento ha voluto dare una personale cornice musicale alla giornata con l’esecuzione del brano Come un soffio di vento dedicato a don Dante ed ha annunciato che scriverà a breve una canzone in ricordo di don Dante.

Mario di Marco ha poi voluto ringraziare tutti i promotori dell’iniziativa tra cui espressamente il professor Mario Morcellini, don Alberto Canuzzi e don Gianni Carparelli.

E infine l’auspicio comune di tutti i promotori del convegno, espresso da Antonella Litta che, prendendo spunto da un articolo sulla pace, scritto da don Dante nel 1984, nel quale si legge che “…E’difficile parlare di pace perchè se ne è fatta e se ne fa raramente l’esperienza. La pace è un’aspirazione umana di fondo. Ma non è una nostalgia ma piuttosto un desiderio. Non appartiene al passato. Al passato in genere appartiene la guerra…”, ha rivolto a tutti l’invito ad impegnarsi per realizzare iniziative in ricordo e dedicate a don Dante Bernini. Perché se si vuole che l’umanità abbia ancora un futuro c’è l’assoluta necessità di pace che si costruisce ragionando di pace e solo con mezzi di pace. Questo l’insegnamento di don Dante Bernini.

Una breve nota biografica di S.E. monsignor Dante Bernini

Don Dante Bernini, nasceva cento anni fa, il 20 aprile 1922 a La Quercia, dove il 27 settembre del 2019 si è conclusa la sua vita. E’ stato un educatore amorevole, un uomo sapiente capace di ascolto e di condivisione, una persona costantemente al servizio degli ultimi e dei più poveri.

Un esempio di una vita virtuosa, accudente, sobria, sollecita del bene di tutti. Un uomo sempre impegnato a soccorrere chi era nel dolore, a promuovere la pace, la giustizia, il dialogo interreligioso, la fratellanza, la solidarietà fra tutti gli esseri umani e con una sensibilità e attenzione profetiche, che per tanti aspetti hanno precorso i tempi, verso le sofferenze delle persone migranti, della Madre Terra e dell’intero mondo vivente.

L’amico prezioso, l’amico che tutti vorremmo avere vicino nell’ora della prova, nell’ora del bisogno, nell’ora della verità. L’amico, il padre, il maestro che tanto ci mancano in questi giorni di sempre maggiore incertezza e sofferenza per le sorti del genere umano anche a causa della guerra in Ucraina.

Il 2 ottobre 2014, nella Giornata internazionale della nonviolenza, la Città di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori gli ha tributato il riconoscimento pubblico dell’impegno di tutta una vita e successivamente, il 13 aprile 2015, nell’anniversario della promulgazione della “Pacem in Terris“, è stata realizzata in suo onore a Viterbo una “Giornata per la Pace”. Don Dante, nel corso della sua lunga vita, è stato vescovo della diocesi di Albano, presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e membro della “Comece'” (Commission des Episcopats de la Communaute’ Europeenne) un organismo internazionale della Chiesa cattolica volto a favorire pace e dialogo in Europa. E’stato inoltre promotore di numerose iniziative di solidarietà per la realizzazione di scuole e strutture di assistenza sanitaria in Africa.