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Il ministro Piantedosi a Viterbo per Ombre Festival

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Dopo Nicola Gratteri che a Bagnoregio e Viterbo ha richiamato una folla di persone, ieri è stata la volta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ospite di Ombre Festival.

Ad accoglierlo in piazza del Plebiscito,  oltre al Questore Fausto Vinci, al vicario del prefetto Andrea Caputo e al vescovo Orazio Francesco Piazza,  erano presenti gli esponenti delle massime  autorità civili, militari, amministrative, sindacali, e i rappresentanti delle associazioni economiche della Tuscia. 

Piantedosi, dopo una sosta davanti alla teca che contiene i resti della Quarto Savona 15, la macchina della scorta di Giovanni Falcone, è salito a Palazzo dei Priori, per una visita privata all’Amministrazione della Sindaca Frontini. Nel cortile del Comune è stato allestito uno spazio per favorire l’incontro tra il ministro e i cittadini di Viterbo. Tema dell’incontro “La Sicurezza motore dello sviluppo del futuro”. A rispondere alle domande poste dal giornalista Giorgio Renzetti, insieme al Ministro dell’Interno c’era anche il segretario nazionale del Siulp, il sindacato di polizia, Felice Romano.

Il Ministro ha posto al centro del dibattito il tema della sicurezza parlando della legge di bilancio e dell’importanza delle risorse organiche, che condivide, con posizioni dialettiche, con Romano. La legge di bilancio è stata significativa, secondo Piantedosi sotto questo punto di vista, in quanto sono stati  previsti stanziamenti per le dotazioni organiche. “Per anni il nostro Paese ha percepito – ha sottolineato Piantedosi – la sicurezza come un costo e non come un investimento per cui sono state fatte programmazioni di allocazione delle risorse e di strutturazione degli organici non certo rispondenti alle necessità. Ora bisogna guardare al futuro e rinnovare il parco organico”.

“La percezione della sicurezza – ha ribadito il ministro – va di pari passo con i livelli di degrado e il modo di apparire del Paese”.

Il segretario del Siulp ha detto: “Siamo in una città attentissima ai temi della legalità. Ho lavorato 2 anni nella Savona 15 negli anni 86 – 87 e mi sono commosso nel vederla nella piazza principale di Viterbo, così come è ridotta. In questa stagione difficile stiamo scontando scelte che hanno considerato la sicurezza non indispensabile dal punto di vista sociale ed economico. Tutte le libertà dei cittadini sono custodite al Ministero dell’Interno e il ministro conosce perfettamente la macchina della legalità e della polizia. Noi purtroppo temiamo che perderemo molte unità di polizia se non si interviene con nuove assunzioni che servono per ripristinare i presidi di Polizia negli Ospedali, grandi o piccoli che siano, onde evitare episodi che la cronaca ha registrato in questi giorni. Chi immaginava che la criminalità viaggiasse sul Web? Noi ora lavoriamo nella cibersicurezza. Tuttavia, crediamo nel Ministero che oggi è diretto da persona che è stata a contatto delle problematiche reali e aspettiamo di vedere la legge di stabilità”.

Riprendendo la parola Piantedosi ha rilevato: “Noi siamo un contrasto alla criminalità che si è molto organizzata. Il nostro sistema di polizia è fra i migliori al mondo. Noi ci confrontiamo e sappiamo il fabbisogno crescente di legalità della popolazione. Abbiamo espresso un’attenzione ad aspetti di degrado che richiedono il rafforzamento delle forze di polizia. Per rassicurare i cittadini ci vogliono: prevenzione, cura degli ambiti territoriali. Faccio un plauso all’amministrazione comunale di Viterbo anche per l’attenzione che pone ai sistemi sociali, e della sicurezza. 

Del resto, la stabilità interna che l’Italia ha in questo momento – con una maggioranza di governo ampia, votata dai cittadini, con una visione strategica unitaria e con un lungo orizzonte di durata – dovrebbe rafforzare l’immagine, la credibilità e il potere negoziale del nostro Paese a livello nazionale e anche internazionale; gli incontri di oggi del premier Meloni sono un passo importante  per portare in Europa questa tematica e riportarla in posizione centrale nella politica”.

Il Segretario del Siulp ha sottolineato che, secondo lui, le ultime norme della riforma Cartabia non sono adeguate e non danno risultati positivi.  Piantefosi, dal canto suo, ha precisato: “La riforma della giustizia è fortemente correlata alla legalità e alle forze di polizia. L’ampliamento dei reati a querela di parte, nella prima applicazione, ha fatto, in alcuni contesti, registrare molteplici problemi. In un Paese democratico la giustizia deve trovare un punto di equilibrio. Non essere troppo oppressiva ma “una giustizia giusta”.

Il richiamo fatto in tal senso da Mattarella è di grande equilibrio. Del resto, la sede parlamentare è quella più democratica dove discuterne. Io sono fiducioso e onorato di far parte del Governo. Con Felice Romano abbiamo condiviso molte tematiche e la rassicurazione sulle forze di polizia è fondamentale”.

Sul tema dell’immigrazione il Ministro ha spiegato: “Non abbiamo pregiudizi ideologici riguardanti l’immigrazione ma dobbiamo gestirne il flusso”.

Il Ministro ha sottolineato anche che “il tema di aggressione a pubblici ufficiali obbliga ad un incremento delle forze di polizia. Ma servono anche determinazione e controllo. Un Paese dove un ragazzo che ha fatto un’azione di violenza nei confronti di un’insegnante prende 9 in condotta, non è accettabile. Siamo di fronte ad una cittadinanza che invecchia ed è al culmine dell’evoluzione storica. Un ruolo determinante, sul piano della percezione della sicurezza lo hanno anche i mass media che spesso comunicano notizie ansiogene e senza fondamento. Del resto la sicurezza è alla base del patto di ogni democrazia moderna. Se viene meno questo patto, c’è il tracollo. È tuttavia necessario avere la consapevolezza di dover incentivare e, in alcuni casi, rinnovare l’alleanza e la collaborazione istituzionale tra Governo e territori rispetto alle grande sfide che attendono l’Italia: la società e le città, anche quelle di provincia come Viterbo, stanno cambiando e questo richiede interventi sinergici per il bene comune e per la sicurezza urbana”.

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