Acquapendente, suoni in Cripta edizione 2024

Nella sera del Venerdì Santo alle 21.15 presso la Basilica concattedrale del Santo Sepolcro si inaugura la rassegna Suoni in Cripta. Acquapendente cittadina lungo la via Francigena si prepara all’arrivo del grande giubileo dell’anno 2025 e vuole far conoscere, attraverso la musica, il suo gioiello più prezioso custodito nella cripta della Basilica concattedrale de Santo Sepolcro ossia la più antica riproduzione del sacello che custodì il corpo di Cristo a Gerusalemme. E proprio per questa sia perla Acquapendete è stata rinominata come la Gerusalemme di Europa. L’apertura della rassegna sarà affidata alla Cappella Musicale della Basilica che durante i riti del Venerdì santo proporranno il Miserere di G. Allegri assieme ad altri brani che solennizzeranno la sacra cerimonia. L’acustica unica della cripta darà un suono irripetibile dagli effetti molto suggestivi. La rassegna continuerà il 5 Maggio alle ore 18.00 con l’ensemble femminile “Nota So” di Perugia diretti dal Marta Alunni Pini, il 26 maggio alle 18.00 l’ensemble “Doppiounisono” di Sutri diretti da Lucio Robert, il 1 giugno alle 18.00 la Corale “Fra Giovanni da Pian di Carpine” da Magione diretti dal  Sergio Briziarelli, il 23 giugno alle 18.00 il “Coro Itinerante” diretti da Michele Piazza, il 20 agosto  alle 18.30 l‘Orvieto festival of string diretti di  George Athanasiu, il 23 agosto alle 18.30 il Coro San Paolo Cappuccini di Forlì diretti da Enrico Pollini, la rassegna si concluderà il 26 agosto alle 18.00 con l’esecuzione del Gloria di Antonio Vivaldi RW 589 concerto in  Onore al Sant’Ermete Patrono della Città. Si ringrazia sin d’ora l’associazione Arisa e la Parrocchia del Santo Sepolcro nella persona di Don Enrico che hanno abbracciato e reso possibile il progetto, l’amministrazione comunale che patrocina la manifestazione e i Cavalieri di Sant’Ermete inquanto custodi del Duomo collaborano all’evento.

L’architettura romanica, grazie ai pellegrinaggi e il divulgarsi degli ordini monastici, ha visto la sua massima espansione nel periodo medioevale. Una delle caratteristiche peculiari della Chiesa Cattedrale medioevale è la cripta. I primi cristiani chiamavano cryptae i locali ipogei più vasti che si aprivano lungo le gallerie delle catacombe e che servivano anche da cappelle. Nelle Basiliche Paleocristiane la cripta era invece un piccolo ambiente ricavato sotto l’altare maggiore e collegato alle navate laterali da corridoi anulari sotterranei. Nei secoli la cripta assunse i caratteri di una vera e propria cappella sotterranea dedicata alla devozione per le reliquie, che la Chiesa Cattolica conferisce a quelli che chiama “i confessori di Cristo e della Fede”. Le loro tombe divennero così oggetto di devozione popolare e di pellegrinaggi, e la via Francigena che da Canterbury traccia il cammino per i devoti verso la città eterna vede ergere lungo il suo tracciato numerose basiliche che custodiscono questi meravigliosi gioielli di architettura.  

Nel corso della storia il rapporto tra architettura e musica ha costituito sempre un connubio perfetto. Nell’architettura Romanica questo rapporto si evince sotto un duplice profilo: simbolico e strutturale/estetico. Da un punto di vista simbolico il pensiero architettonico medioevale si fondava sul concetto che la bellezza divina potesse essere svelata solamente attraverso il proporzionamento reciproco delle parti costituenti la geometria dell’edificio sacro. Una geometria che poneva le sue basi su accordi musicali perfetti, sui numeri singoli, il loro rapporto e le corrispondenti figure geometriche elementari. Da un punto di vista strutturale/estetico a partire dal VII sec le cripte all’interno delle chiese, dalle forme semi circolari si passò a quelle definite a sala o ad oratorium con la caratteristica di avere tutte le volte poste alla medesima altezza; con funzione di sorreggere e sopraelevare l’area del presbiterio della chiesa superiore. Lo sviluppo di strutture coperte con delle volte, prima semplici come quelle a botte poi sempre più complesse come quelle a crociera quadripartite o esapartite, col fine di assicurare  migliori effetti acustici al canto corale gregoriani, funzione di fondamentale importanza specialmente nelle comunità monastiche, per le quali il canto consentiva la concorde espressione del sentimento religioso nella sua pienezza. Una particolarità, che mette in luce il rapporto tra architettura e musica, è rinvenibile nella cripta di Acquapendente del XII sec nella quale, a seguito dei restauri dei F.lli Fasolo seguiti dal padre, alla fine della seconda guerra mondiale, sono stati ritrovati dei fori nelle volte denominati al tempo come “trombe acustiche”, oggi purtroppo murate, che avevano, dato il nome, la probabile funzione di propagare il suono dei canti nella chiesa sovrastante.  

La cittadina di Acquapendente che vede le sue origini proprio lungo il tracciato della via Francigena e nell’antichità era Sosta per il cambio dei cavalli e il ristoro, vede sorgere la Basilica del Santo Sepolcro. Il riferimento ad Acquapendente come la Gerusalemme di Europa compare già nel 993 poiché nella sua cripta sono custodite, e venerate come reliquie, delle pietre di marmo bagnate del sangue del Cristo, rese in dono dai Cavalieri di ritorno dalle crociate. Probabilmente è stato Ottone I a volere edificare la Cattedrale, e a questo si ricollega anche la leggenda che ha per protagonista la madre di Ottone, Matilde di Westfalia che, utilizzando il patrimonio lasciatole dal marito, si recò a Roma per costruire una chiesa dedicata al Santo Sepolcro. Giunta ad Acquapendente con il suo seguito, fu costretta a fermarsi proprio in prossimità del torrente Quintaluna a causa del rifiuto dei muli di proseguire. Questo fatto, e un sogno premonitore fecero capire a Matilde che quello era il luogo in cui la chiesa andava edificata.