Comitato Ambiente e Salute Tuscia: Farnese dice no all’eolico industriale

La Consultazione popolare di ieri 23 luglio, indetta dall’Amministrazione comunale per sondare la volontà dei cittadini di Farnese e finalizzata a determinare il parere che il Comune di Farnese esprimerà nella Conferenza dei Servizi per l’approvazione o il respingimento del progetto, ha visto la sonora sconfitta di coloro che patrocinavano o appoggiavano più o meno apertamente e con sfumature diverse il progetto eolico industriale.

“Il risultato – comunica il Comitato Ambiente e Salute Tuscia – ha visto il 76% dei cittadini che hanno votato contrari al Progetto (489 voti) e soltanto il 24% (152 voti) favorevoli. I votanti sono stati 644. Il quorum introdotto “in corso d’opera” e con una procedura ammnistrativa sbagliata (una delibera di Consiglio non può modificare un Regolamento se non ha come oggetto la modifica dello stesso ma un altro argomento) “non è stato raggiunto” perché l’Amministrazione ha deciso in maniera del tutto inopportuna e strumentale di inserire nelle liste degli elettori per questa consultazione anche i cittadini residenti all’estero (200 persone che hanno alzato il quorum di cento punti). Il 90% di questi cittadini a Farnese non c’è mai stato o non sa neanche se esista! Il quorum se fossero rimasti i votanti (1199) senza l’incremento “forzato” dei cittadini residenti all’estero sarebbe stato superato con 40 voti di scarto. E in tempi in cui i cittadini non vanno più a votare neanche alle elezioni comunali e in piena estate ci sembra che la notevole partecipazione sia stata un messaggio forte e chiaro! Altro che quorum non raggiunto!!

Per “compensare” l’introduzione dei cittadini residenti all’estero sono stati esclusi invece i cittadini che a Farnese ci vengono tutto l’anno o perché hanno una casa o altri interessi. La sonora sconfitta ha chiarito la posizione contraddittoria portata avanti dall’Amministrazione che da una parte aveva riconosciuto il “notevole impatto ambientale” dell’impianto eolico industriale ma dall’altra sosteneva che i soldi delle compensazioni (12€ mensili a cittadino) per il danno ricevuto dal territorio e dalla popolazione locale avrebbero fatto comodo al Bilancio comunale.

Compensazioni che non sono “dovute” perché la legge prevede che siano “eventuali” e non durature per tutta la vita dell’impianto – come successo già per Scansano (GR) e diversi comuni della Puglia- e corrispondono al pagamento di una somma annuale che va dal 0,1 al 3% dell’energia prodotta. Infatti le cifre di cui ha parlato l’impresa sono state altalenanti da 800.000 € iniziali, scesi a 600.000 € poi a 400.000 € fino a circa 200.000 di qualche mese fa che poi dovrebbe essere la cifra “reale” infatti è quella anticipata per la stessa tipologia di impianto ad Arlena di Castro (7 pale e stessa potenza). Il prezzo dell’energia a livello nazionale in questi mesi non ha fatto tutti gli sbalzi dei prezzi indicati sopra ma in compenso l’impresa che fino a qualche mese fa parlava di circa 200.000 € è entrata a gamba tesa nella campagna elettorale e si è detta disposta ad anticipare 1 Milione di Euro offendendo l’intelligenza e la dignità dei cittadini farnesani che forse anche per questo motivo hanno risposto regalando la sonora sconfitta anche ai sostenitori più o meno celati del progetto. 

IL COMITATO AMBIENTE e SALUTE TUSCIA RINGRAZIA TUTTI I CITTADINI CHE HANNO VOTATO e in particolare quelli che si sono OPPOSTI a questo progetto tracciando così anche la direzione per altre comunità locali che vogliono far fronte comune contro lo SCEMPIO e la SPECULAZIONE che sta già distruggendo l’identità culturale e storica della Tuscia, la sua economia basata sul turismo , le attività artigianali e commerciali e sull’agricoltura di qualità (Abbiamo 4 Biodistretti riconosciuti dalla Regione Lazio in Provincia di Viterbo). E’ ora di DIRE BASTA, la PROVINCIA di VITERBO produce il 78% di energia rinnovabile (fotovoltaico ed eolico) secondo la quota assegnata alla Regione Lazio (Rieti produce 0, Roma il 6,5%, Frosinone l’1,6 e Latina il 13, 7). ABBIAMO DATO! Ora tocca anche agli altri.

Da Parte nostra rimarremo vigili e continueremo la nostra battaglia fino alla fine insieme a tutti gli altri Comitati e Associazioni, già unitisi nel Coordinamento Ambiente Tuscia (CAT) e a tutti quei rappresentanti istituzionali, dei partiti e di tutti i cittadini che hanno a cuore e vogliono difendere il territorio della Tuscia”.