Nasce il Biodistretto dei Colli Etruschi di Montalto e Tuscania

Nasce il Biodistretto dei Colli Etruschi di Montalto e Tuscania. Il quarto nella provincia di Viterbo. Il protocollo d’intesa è stato
ufficializzato tra Agri Viterbo insieme a dieci aziende agricole e due fattorie solidali. I comuni di Montalto e Tuscania si uniranno al
comitato di promozione.


Particolare soddisfazione è stata espressa da Giovanni Pira, presidente di Agri Viterbo, che ha ringraziato quanti hanno contribuito alla sua
realizzazione:”Abbiamo puntato su questa idea per offrire un’opportunità di sviluppo e cooperazione per il territorio. Si tratta di un progetto
con grandi potenzialità che unisce il pubblico e il privato in un’azione sinergica e un lavoro di rete che porterà grandi risultati. Il mio
augurio va dunque al nuovo presidente Giulio Peruzzi e al vicepresidente Giuseppe Podestio che, sono sicuro, sapranno valorizzare
al meglio questo progetto”.

Al biodistretto potranno aderire aziende agricole che producono in regime biologico, così come le associazioni che siano esse artigiane,
dell’industria, della ristorazione, del turismo, del commercio, consorzi di tutela del settore agroalimentare. Già oltre 140 aziende sono state
contattate per aderire al biodistretto, che ricopre una superficie biologica di 6.645 ettari.
“Il percorso intrapreso – prosegue Pira -, iniziato grazie alla fattiva collaborazione dell’ex sindaco di Montalto di Castro Sergio Caci e del
primo cittadino di Tuscania Fabio Bartolacci, sarà dunque finalizzato alla qualificazione e tutela del territorio, volto a promuovere prodotti
e pratiche di sviluppo sostenibile in ambito agroalimentare, nonchè attirare finanziamenti indispensabili alle aziende per il proprio
sviluppo”.

Tra gli obiettivi principali ci sono quelli di rispettare i criteri di sostenibilità ambientale, la conservazione del suolo agricolo e la
tutela della biodiversità, accompagnando i decisori politici verso scelte oculate per il bene dell’ambiente e della collettività. Non solo
agricoltura biologica, dunque, ma anche turismo di qualità e sviluppo delle energie rinnovabili, partecipazione attiva della cittadinanza, e
maggiore attrattività per i giovani, attraverso buone pratiche sociali, rilancio del territorio e transizione ecologica.
“Grazie alla costituzione di filiere locali – commenta il presidente Peruzzi – e una maggiore collaborazione intersettoriale, sarà possibile
realizzare ampliamenti dei mercati e un aumento del margine di contribuzione delle produzioni”