Viterbo, incontro informativo sul Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi

L’associazione ambientale La Via, lo scorso sabato 2 marzo 2024, ha organizzato un incontro informativo, con la partecipazione di esperti del settore, per comprendere meglio e condividere informazioni basilari inerenti i rifiuti radioattivi. Queste considerazioni sono state fatte a partire dalla pubblicazione da parte del Ministero dell’Ambiente, avvenuta lo scorso dicembre, della CNAI (Carta Nazionale delle Aree Idonee ad ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti e delle scorie radioattive). Questa carta ha identificato, a livello nazionale, 51 aree idonee ad accogliere il Deposito di cui 21 (il 40%) sono nella Provincia di Viterbo. Il Deposito consisterebbe in un’infrastruttura di superficie in cui stoccare definitivamente i rifiuti radioattivi di tutta Italia.

Durante l’evento sono intervenuti:

  • Ing. Alessandro Dodaro, Direttore del Dipartimento Nucleare di ENEA, con il quale si è parlato in particolare degli aspetti sull’origine dei rifiuti radioattivi a partire dalle tecnologie che sia a livello globale, sia a livello nazionale vengono o sono state utilizzate per diverse attività come produzione di energia elettrica da fissione nucleare (avvenuta in Italia fino al 1987), medicina nucleare, attività militari, attività industriali e di ricerca scientifica;
  • Ing. Nadia Cherubini, presidente NUCLECO (Società del gruppo Sogin) che si occupa dei servizi radiologici, gestione di rifiuti radioattivi, decontaminazione e bonifica di impianti nucleari e siti industriali, con la quale abbiamo approfondito la situazione attuale dei rifiuti radioattivi e abbiamo compreso come funziona la gestione, chi se ne occupa, in cosa consistono praticamente questi rifiuti e quali sono le loro caratteristiche;
  • Dott. Antonio Menghini geofisico e direttore di Emergo, con il quale si è parlato delle osservazioni che sono state avanzate da lui stesso e da diversi comitati, associazioni, enti e privati inerenti all’inadeguatezza della decisione da parte del Ministero dell’Ambiente e di Sogin, di volere localizzare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi nella provincia di Viterbo. Il dottor Menghini ha sottolineato, in particolare, come non si sia tenuto conto del “Criteri di Esclusione” n.14 (CE14) della guida tecnica ISPRA che identifica i criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media attività.

L’associazione La Via ha sottolineato tre aspetti che restano da chiarire: il primo, riguarda lo stoccaggio all’interno dello stesso Deposito anche dei rifiuti radioattivi a media ed alta attività (radionuclidi a lunga vita), sebbene sia destinato solamente per i rifiuti a bassa e media attività. Infatti, il DM Ambiente del 7 Agosto 2015 prevede che i rifiuti a media ed alta intensità vengano stoccati “temporaneamente” all’interno del Deposito in attesa della disponibilità di un impianto geologico di profondità specifico per tali rifiuti, la cui realizzazione è stimata in almeno 100 anni.

Il secondo aspetto da chiarire riguarda il flusso dei rifiuti in entrata e in uscita dal Deposito. Questo è pensato per raccogliere sia i rifiuti che sono già stati prodotti fino ad oggi dall’Italia, sia quelli che saranno prodotti in futuro considerando che per i rifiuti a bassa intensità si stima un tempo di decadimento di 300 anni. Viene da sé che lo spazio a disposizione del Deposito è limitato: cosa accade una volta riempito? Saranno necessari altri depositi? soprattutto se l’intenzione del nostro Governo è di ritornare ad utilizzare il Nucleare come fonte di energia?

Il terzo aspetto da chiarire riguarda l’etichetta della sostenibilità riconosciuta al nucleare. Si sta promuovendo, anche in Europa, il nucleare come una tecnologia verde e sostenibile perché durante la produzione di energia ha una bassissima, se non nulla, emissione di anidride carbonica e quindi l’impatto sull’ambiente è fortemente limitato. L’associazione La Via ritiene riduttivo che l’Ambiente possa esser considerato soltanto dal punto di vista della CO2, escludendo altri fattori di inquinamento ambientale come la produzione di rifiuti radioattivi di difficile riutilizzo, destinati ad essere interrati per centinaia di anni.

È arrivato il momento di dare massima priorità all’Ambiente considerato come un sistema complesso e interconnesso da cui l’uomo e la sua salute dipendono. Non si possono più commettere gli stessi errori del passato. Come abitanti e custodi della Madre Terra non possiamo più permettercelo.

Noi come associazione continueremo ad attenzionare la questione dei rifiuti radioattivi seguendo gli sviluppi circa la localizzazione del Deposito Nazionale, e continuando a divulgare informazione nell’interesse dell’ambiente e delle persone creando occasioni di condivisione e di dibattito.