Grande successo a Caprarola per la celebrazione delle Madri Costituenti

Caprarola

Grande successo di pubblico ieri a Caprarola al Palazzo della Cultura per la celebrazione delle Madri Costituenti, in occasione della Festa della Repubblica.

L’evento, patrocinato dal Comune di Caprarola e promosso dall’Associazione Battiti APS di Vetralla, dall’Associazione Culturale Le Città invisibili di Caprarola e dal Gruppo Donne SolidAli di Caprarola, ha permesso a tutte le partecipanti di riscoprire le vite e le lotte delle 21 donne elette all’Assemblea Costituente in quel lontano 2 Giugno 1946. Figure che sono state parte di un cambiamento radicale nella società di allora perché hanno contribuito a scrivere la nostra Costituzione, di cui ricorrono i 75 anni.

I testi recitati, anche con l’aiuto del Gruppo di Lettura della Biblioteca di Carbognano, sono il frutto del laboratorio narrativo curato dall’avv. Maria Grazia Carnevale e sono stati accompagnati dalle musiche di Monica Sanfilippo. Un racconto corale in cui le donne di oggi dialogano con le donne di ieri e si riappropriano di parole e battaglie, ancora vive ed attuali. Sul palco si sono alternate dieci donne con indosso un fiore giallo a simboleggiare la forza e il coraggio delle Madri Costituenti, purtroppo ignorate dai libri di storia o sottovalutate. L’intera iniziativa è stata dedicata a Giulia Tramontano, vittima dell’ennesimo femminicidio, e rientra nei tanti progetti di prevenzione e contrasto alla violenza di genere portati avanti nella Tuscia.

La Presidente dell’Associazione Battiti APS, Stefania Giommi, ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile l’evento di ieri “LE MADRI COSTITUENTI TRA PASSATO E FUTURO”, in primis le Autorità e le altre realtà associative coinvolte: “Abbiamo pensato di celebrare la nascita della nostra Repubblica partendo dalle Madri Costituenti, dalle 21 donne che hanno cambiato la nostra Storia e che hanno lottato per i diritti di tutte noi. Riscoprirle ci ha permesso di riflettere su quanto è stato ottenuto in termini di parità di genere e soprattutto ci ha spronato a proseguire le nostre lotte. La strada da fare è ancora molto lunga”.