Agroalimentare, Confeuro: “Bene nostro modello di sicurezza. Ue operi contro italian sounding”

“Condividiamo le parole del ministro Lollobrigida, pronunciate recentemente in merito alla sicurezza agroalimentare. L’Italia, grande produttrice di eccellenze enogastronomiche e agricole, sta adottando un efficiente ed efficace modello di controllo e monitoraggio dei prodotti e delle merci che arrivano nei nostri porti per poi finire nella distribuzione. Ma da soli non si va da nessuna parte.

Per questo – PROSEGUE Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo – chiediamo all’Unione Europea di operare in simil modo e prendere esempio dal nostro virtuoso modello di verifica, soprattutto all’interno dei sistemi aeroportuali del Nord Europa, che spesso diventano la porta di ingresso di importazioni extra Ue e contraffazioni che non fanno altro che danneggiare le produzioni italiane e il lavoro di migliaia di imprese del nostro territorio.

Pertanto, la tutela del Made in Italy e il controllo delle importazioni devono rappresentare una priorità della agenda istituzionale della Ue, elevando – da una parte – gli standard qualitativi del monitoraggio in entrata nel Vecchio Continente, come accaduto in Italia, e dall’altra, controllando anche le produzioni che invece vengono esportate fuori l’Europa: prodotti spesso e volentieri che vengono tacciati come Made in Italy ma, che poi, Made in Italy effettivamente non sono; in tal modo si potrebbe riuscire a difendere sia la salute del consumatore che tenuta economica delle aziende.

Controllo su questo tipo di esportazioni che all’estero tuttavia non avviene ancora in maniera costante ed efficace, anche a causa del cosiddetto fenomeno dell’italian sounding, ossia l’uso su etichette e confezioni di denominazioni, riferimenti geografici, foto, colori e marchi che evocano l’Italia e in particolare, alcuni dei suoi più famosi prodotti tipici per promuovere la commercializzazione di prodotti agricoli (e non solo), inducendo ingannevolmente a pensare che siano autentici italiani, quando nella realtà di italiano hanno poco o niente. Una tipologia di falso Made in Italy, diciamo così, una situazione allarmante, che danneggia per miliardi di euro una fetta importante dell’economia italiana e delle esportazioni agroalimentari, e che deve essere fermata in tempi rapidi e concreti.

Come? Innanzitutto – CONCLUDE Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo – implementando tecnologie all’avanguardia come l’Intelligenza Artificiale e la Blockchain per combattere le logiche di contraffazione e garantire la tracciabilita e trasparenza della filiera alimentare. Anche e soprattutto su questo l’Europa deve muoversi, e in fretta”.