Bonus 200 euro, ecco chi ne ha diritto. Per le P.IVA scende sotto i 100 euro

La misura del decreto Aiuti sarà accoppiata alla busta paga di luglio per i dipendenti, mentre colf e badanti dovranno fare richiesta

Gli articoli 31 e 32 del “decreto Aiuti” approvato a metà maggio riconoscono un bonus una tantum da 200 euro a lavoratori dipendenti, pensionati e altre categorie. Si parla di 31,5 milioni di beneficiari, con un onere per lo stato di 6,3 miliardi. Non per tutti, il percorso del bonus sarà lo stesso.

Dipendenti: in busta paga a luglio

Per i lavoratori pubblici e i dipendenti privati che si sono visti riconoscere l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 0,8 punti percentuali, spiega la relazione tecnica al decreto, “viene riconosciuta per il tramite dei datori di lavoro una indennità una-tantum pari a 200 euro da erogarsi una sola volta in corrispondenza della mensilità di luglio 2022”. Per costoro, dunque, ci sarà una erogazione direttamente in busta paga con lo stipendio di luglio. L’erogazione sarà unica, anche in caso di titolarità di diversi rapporti di lavoro.

Ma non è tutto: i lavoratori “non devono essere titolati di trattamenti pensionistici e devono aver beneficiato del citato esonero contributivo almeno per una mensilità nel primo quadrimestre 2022”, dice la relazione. Per prendere il nuovo bonus, dunque, è necessario avere ricevuto lo sconto per almeno un mese tra gennaio e aprile. Quindi, per identificare la platea – stimata in 13,78 milioni di persone per un onere di 2,756 miliardi di euro – bisogna risalire al beneficio previsto dalla legge di Bialancio per quest’anno e che istituiva uno sconto contributivo dello 0,8% per chi ha retribuzioni mensili entro 2.692 euro.

Pensionati: dall’Inps a luglio

L’indennità va anche ad altre categorie di soggetti, dettagliate dal successivo articolo 32. Per quel che riguarda i pensionati, il riferimento della relazione è ai “soggetti residenti in Italia titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione con decorrenza entro il 30 giugno 2022” con reddito Irpef per il 2021 inferiore a 35mila euro. Per questi, è l’Inps a verificare la situazione reddituale e a corrispondere “d’ufficio con la mensilità di luglio” l’indennità una-tantum. In caso di somme corrisposte in eccedenza, la stessa Inps provvede a notificare l’indebito entro un anno. Per questa categoria, la platea è simile alla precedente: si stimano 13,7 milioni di pensionati con un impegno di 2,74 miliardi.

Lavoratori domestici: serve la domanda

Ci sono anche 750mila colf, badanti, baby sitter coinvolti nella misura: devono avere un contratto di lavoro attivo alla data di entrata in vigore del decreto ovvero il 18 maggio scorso. A erogare, in questo caso a domanda tramite un patronato, è sempre l’Inps.

Tramite l’istituto passa poi il bonus da 200 euro anche per: i percettori di Naspi e Dis-coll a giugno (1,1 milioni di soggetti), i percettori di disoccupazione agricola per il 2021 (350mila persone), i titolari di collaborazione continuata e continuativa iscritti alla gestione separata con redditi sotto 35mila euro (270mila persone, a domanda), i percettori di Reddito di cittadinanza (900mila persone, riceveranno il bonus con la rata di luglio).

Bonus anche a chi percepisce il reddito di cittadinanza

Il bonus di 200 euro andrà anche a chi percepisce il Reddito di Cittadinanza. L’erogazione non sarà automatica: l’istituto verificherà le varie situazioni, per escludere chi già ottiene il bonus in quanto pensionato e le famiglie dove risulta che uno dei componenti (con reddito sotto i 35 mila euro) abbia diritto al bonus come lavoratore dipendente.

Partita IVA, tutto ancora da definire

Con riferimento al bonus 200 euro partita IVA, a prevederlo è l’art. 33 del menzionato decreto Aiuti.

Quest’ultima disposizione, istituisce alla scopo un fondo per 500 milioni di euro. Non sarà automatico, ma per averlo bisognerà presentare domanda.

Sarà un decreto attuativo, da emanarsi entro il 17 giugno 2022, a definire tempi e modalità di richiesta. Quest’ultimo provvedimento dovrà definire anche il requisito reddituale di accesso (che, dunque, non è quello di 35.000 euro previsto, ad esempio, per i pensionati o altre categorie ammesse).

Secondo CNA, bisogna considerare che la platea dei lavoratori autonomi iscritti alle gestioni INPS interessate al bonus 200 euro partite IVA ammonta a 4.380.345, a cui occorre aggiungere circa 1.500.000 di professionisti iscritti presso le casse di previdenza private.

Ne consegue che, alla luce di questi dati, i 500 milioni di euro stanziati darebbero luogo ad una indennità di importo addirittura inferiore a 90 euro. Una disparità di trattamento notevole rispetto agli altri beneficiari.