I produttori di latte bovino si appellano all’art.36 della Costituzione Italiana

produttori di latte bovino

I responsabili delle associazioni Cia, Coldiretti, Confagricoltura, rispettivamente il sig. Sergio Del Gelsomino, Mauro Pacifici, Remo Parenti, sono stati ricevuti come delegazione dei produttori del latte bovino, durante l’incontro avvenuto nella Prefettura di Viterbo nel contesto della manifestazione di protesta, tenutasi martedì 15 febbraio.

Presente all’incontro con il sig. prefetto, Dr. Giovanni Bruno, il Sen. Francesco Battistoni, sottosegretario alle Politiche Agricole.

Agricoltori Trattori in piazza

La delegazione, dopo aver sottolineato il basso prezzo con il quale viene pagato il latte alla stalla, ha anche posto l’accento sugli aumenti degli altri prodotti necessari ed indispensabili per la vita della stalla. Innanzi tutto il costo dell’energia elettrica, senza la quale la stalla muore, il costo dei fertilizzanti per produrre il foraggio per il bestiame, il costo dei pezzi di ricambio dei vari macchinari presenti e necessari nella stalla.

produttori di latte bovino

È stata chiesta l’istituzione di un tavolo permanente regionale e nazionale, quale osservatorio dell’andamento dell’intera filiera del latte e casearia nel suo insieme, quale calmiere dei prezzi e dei costi con il costante controllo della relazione prezzo alla stalla, costi di lavorazione industriale, prezzo finale al consumatore.

È stato ipotizzato anche il ricorso all’art. 36 della Costituzione Italiana, ricordando che gli allevatori, quali lavoratori a tempo pieno, nella stalla lavorano sempre anche nelle festività e a volte anche nella notte, quindi la delegazione ha rivendicato il diritto di avere una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto affinché sia sufficiente ad assicurare alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. In questo contesto si è parlato anche di valori etici sociali come equità e giustizia.

Agricoltori Manifestazione Latte2

Infine la delegazione ha richiamato l’attenzione anche sui costi aggiuntivi derivanti dai controlli periodici ai quali la stalla, giustamente, va incontro e sui protocolli che i produttori sono tassativamente tenuti a rispettare per garantire la sicurezza del prodotto.

Pietro Brigliozzi