Riapre l’area archeologica dell’antica città di Ferento

teatro Ferento

L’area archeologica dell’antica città di Ferento, dopo quasi tre mesi (dal 5 novembre), da oggi, luènedì 1 febbraio,  nuovamente accessibile, grazie all’impegno dell’associazione culturale Archeotuscia, che, con i suoi volontari, nel frattempo ha eseguito la pulizia  dell’intera zona e del tratto suggestivo dell’antico decumano. L’area sarà aperta, secondo le disposizioni governative, dal lunedì al venerdì dalle ore 14 alle ore 17. Ai visitatori, che debbono rispettare le disposizioni previste dalle norme anti Covid 19, èconsentita la visita dei resti dell’antica città, in particolare l’incantevole teatro romano con il meraviglioso colonnato, i resti delle terme, quelli della domus risalente al I sec. d. C. ed è possibile percorrere il decumano liberato dalle sterpaglie. Quattro pannelli fatti apporre da Archeotuscia nel 2019 illustrano le caratteristiche dei singoli monumenti. Le rovine della città romana di Ferento si trovano a circa 8 chilometri da Viterbo (bivio sulla strada Teverina).

La città di Ferento era attraversata dalla via publica Ferentiensis, un’arteria  che collegava la via Cassia con la valle del Tevere.  Ferento romana nacque in seguito dell’abbandono dell’abitato etrusco di Acquarossa e assunse notevole importanza specialmente durante il periodo imperiale.Tacito e Vitruvio riferiscono che la città divenne municipium e che fu ascritta alla tribù Stellatina, ma soltanto in età giulio-claudia raggiunse il massimo splendore con l’edificazione di sontuosi edifici pubblici.Ferento venne fregiata del titolo di “Civitas Splendissima” ed è anche famosa per aver dato i natali agli antenati dell’imperatore Marco Salvio Otone, che regnò brevemente nel 69 d.C., nonché a Flavia Domitilla Maggiore, seconda moglie dell’imperatore Vespasiano e madre di  Tito e Domiziano, entrambi imperatori di Roma. Dopo le invasioni barbariche divenne sede di diocesi dal VI-VII secolo. Il declino e la definitiva distruzione della città di Ferento avvenne nel 1172 ad opera dei viterbesi a seguito da continue rivalità tra i due centri per il controllo del territorio.

L’attività dell’associazione culturale Archeotuscia onlus di Viterbo, presieduta dall’ingegner Luciano Proietti, riprende anche con escursioni, conferenze (presso il Ce.Di.Do. e piattaforma on line) e altre proposte di attività legate al territorio.