Appello per la scuola di Sipicciano

Sipicciano

È passato quasi un anno da quando la nuova scuola in legno che stavano ultimando a Sipicciano ha preso fuoco.

“Era il 4 agosto 2021 e verso l’ora di pranzo – ricorda Alessandro Curti – si è cominciata a notare una colonna di fumo nero che si innalzava nel cielo. In molti siamo accorsi a vedere cosa stesse succedendo e siamo rimasti scioccati di fronte alle fiamme che si stavano portando via il sogno di una scuola nuova, antisismica, di legno, a risparmio energetico. Stava andando in fumo una scuola che finalmente avrebbe restituito ai bambini e alle bambine di Sipicciano e Graffignano uno spazio adeguato dove imparare e crescere, dopo la chiusura della vecchia scuola avvenuta nel 2016 per dichiarazione di inagibilità. Da allora la scuola dell’infanzia e quella primaria hanno trovato collocazioni in locali nati per altri scopi e riadattati per l’emergenza. Nonostante i disagi, però, moltissime famiglie hanno scelto di continuare a iscrivere i loro figli a Sipicciano, per fare in modo che la scuola primaria rimanesse in paese. Finalmente qualche anno dopo è stato approvato e finanziato il progetto per la demolizione della vecchia scuola e la costruzione della nuova.

Il rogo del 4 agosto scorso è stato vissuto come un lutto da tutta la comunità, per quanti dall’amministrazione comunale si erano adoperati per presentare e far partire il progetto, per i bambini che la guardavano venir su e già sognavano di entrare nel suo atrio e nelle sue aule con le loro maestre, per i genitori che dopo anni di sacrifici per i loro figli finalmente vedevano scritta all’orizzonte la parola ‘fine’.

Dopo l’incendio, dopo i rilevi dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri, il Comune si è attivato affinché si trovasse la via più breve possibile per valutare i danni e riprendere i lavori, dandone comunicazione nella pagina Comune di Graffignano informa su Facebook. Dopo diversi mesi effettivamente alcuni lavori sono partiti: sono stati rimossi dei materiali, altri sono stati portati, un po’ di attività c’è stata, ma a quasi un anno dall’incidente la scuola è ancora lì, incompiuta, con parti di legno annerite, senza porte e finestre. Il cantiere al momento è fermo. E, purtroppo, l‘amministrazione comunale non ha fornito ulteriori comunicazioni ufficiali al riguardo.

Ignoriamo quali siano i motivi di tale situazione. Sicuramente ci saranno tutta una serie di procedure burocratiche che, come spesso accade in tanti ambiti, allungano i tempi in modo indefinito, sicuramente ci saranno questioni legate alle assicurazioni o ad altro. Non lo sappiamo. Ignoriamo anche se i tempi di attesa siano ‘normali’ in circostanze come questa oppure se ci siano dei problemi di cui non siamo a conoscenza.

L’unica cosa chiara è che anche il prossimo settembre gli alunni di infanzia e primaria dovranno continuare ad andare a scuola dove sono andati negli ultimi anni, in locali poco idonei. Un’altra cosa chiara è la preoccupazione da parte di tanti cittadini di Sipicciano e Graffignano che la scuola, se lasciata così alle intemperie, senza trattamenti di finitura, senza porte e finestre, possa continuare a rovinarsi in modo irreparabile. 

L’appello che faccio da cittadino, da insegnante, da padre è che chi può fare qualcosa di più per accelerare la ripresa dei lavori lo faccia, il Comune, la Regione, lo Stato, la ditta esecutrice, le compagnie assicurative, altre figure o organizzazioni, i cittadini. Mi auguro anche che quanto prima l’amministrazione comunale di Graffignano, a un anno quasi dall’incendio e dall’ultima informazione ufficiale, comunichi ai bambini, ai genitori, ai cittadini a che punto è la situazione. Ne hanno il diritto.

Una scuola è troppo importante. Un paese senza scuola rischia di disgregarsi, di perdere la sua ‘anima’, ancora di più di quanto non facciano già questi tempi bui che stiamo vivendo. Facciamo in modo tutti insieme che quell’evento traumatico del 4 agosto 2021 possa essere finalmente considerato come un incidente di percorso superato e si possa guardare con maggiore speranza al prossimo futuro”.