Montefiascone, emergono i misteri nascosti dalle canne del lungolago

Le vicissitudini che hanno condizionato ufficialmente l’andamento dei lavori sul lungolago effettuati in queste ultime settimane, non sono le vere motivazioni che hanno provocato il blocco dei lavori, quindi il pagamento della ditta anche se i lavori non erano terminati e poi la ripresa dei lavori stessi.

Dietro questo incomprensibile modo di agire dell’autorità politica competente ci sono storie di abusivismo sotto varie sfaccettature:

  • una, ma non la più importante, sta nel fatto che tra le canne infestanti sono state trovate alcune pompe con motore diesel per il prelievo dell’acqua dal lago posizionati a ridosso delle rive, non conformi alle leggi vigenti e senza rispetto per la salvaguardia della natura. I tubi di adduzione, in parte in acqua ed in parte sull’arenile, ora sono ben visibili;
  • l’altra forma di abusivismo, anche in base ad un servizio fotografico dell’epoca, si è riscontrata nella violazione della zona demaniale e la rimozione, da parte di alcuni proprietari confinanti, dei paletti installati qualche anno fa per la rideterminazione dei confini demaniali. Su questo problema, è stata coinvolta sia la passata amministrazione guidata dal sindaco Paolini, sia l’attuale guidata da De Santis. Basta ricordare la questione della bonifica della strada della Ciucciara.

I lavori lungolago di queste settimane sono stati ostacolati per lo stesso motivo mentre si palesava la denuncia di una non “regolare rimozione delle canne infestanti” mettendo in dubbio la validità dei lavori di riqualificazione dell’arenile.

                                                                                                     Pietro Brigliozzi