Ucraina, una tragedia. Una storia e che bella storia!

Solidarietà Montefiascone

Chi non ricorda la storia dell’esplosione della centrale di Cernobyl in Ucraina! Chi non vive oggi gli orrori della ingiustificabile e soltanto che deprecabile guerra in  Ucraina! Chi si tira in dietro dall’accettare i profughi! Chi rimane insensibile di fronte a tante atrocità! Ebbene tra tanto sconforto, in questo immenso dolore nasce una dolce storia che la raccontiamo per quanto c’è possibilità di descriverla.

I camion e furgoni con gli aiuti, raccolti nella città di Montefiascone, capofila di altri paesi limitrofi, partiti domenica scorsa per l’Ucraina, non sono tornati indietro vuoti, hanno colto l’occasione per salvare persone, pronte a fuggire dalla guerra. Ne è nata una storia che ha dell’inverosimile.

Giunte a Montefiascone, due donne, tramite loro personali rapporti con altre loro connazionali, hanno scoperto che nella città di Foggia vi era una persona che portava lo stesso cognome e si era dichiarato disponibile ad ospitarle presso la propria abitazione. Cosi, le due donne hanno accettato l’invito e sono partite alla volta di Foggia. Stando in casa, in ragionevoli e cordiali colloqui, come prassi vuole in questi frangenti, è uscito fuori che quel connazionale era un loro fratello che non vedevano più da moltissimi anni e che credevano essersi disperso per il mondo, chissà dove ed in che modo.

È iniziato il racconto delle loro storie cosi, quel connazionale ha narrato le sue origini, data e luogo di nascita, nome del padre e della madre, scoppio della centrale di Cernobyl. Dati che corrispondevano perfettamente a quelli delle due donne. Poi la conclusione della felice storia, quando lui ha raccontato di essere stato uno dei tanti bambini che, a seguito dell’esplosione di quella centrale, era stato adottato, in tenera età, da una famiglia di Foggia che lo aveva allevato con tanto cura e trattato con tanto amore come gli altri figli legittimi e naturali, per cui aveva dei fratelli.

Lui non ricordava bene di avere altre sorelle, ma sapeva che avrebbe potuto averle. Ebbene il miracolo; dopo circa quarant’anni di lontananza e di silenzio, fratello e sorelle si sono ritrovati. Tutti insieme, tutti uniti da una stessa sorte. Il male, le avversità, amate e curate da brava gente sensibile e dal cuore buono, dall’amore fraterno, dalla solidarietà umana.

Lui accolto ed amato da una famiglia Italiana, loro accolte e salvate dal loro Fratello in quella stessa famiglia, nella stessa nazione, Italia.

Cosa sia poi accaduto in quella casa, sul quel divano, intorno al tavolo imbandito per la cena non lo sappiano, non eravamo presenti, ma certamente, abbracci e lacrime di gioia si saranno profusi in quantità. Elementi di una famiglia, dopo anni di sofferenza, di separazione, di ipotetica ricerca reciproca, di desideri mai realizzati, si sono ritrovati, sono di nuovo insieme, tutti insieme. Quella famiglia foggiana che ha adottato quel bambino quanta commozione avrà assaporato! Quanta gioia avrà condiviso! Quanto la si deve ringraziare! La piccola, città di Montefiascone con la sua solidarietà, indirettamente, ha provocato questa immensa gioia. Montefiascone e Foggia insieme per una stessa emozionante storia.

Pietro Brigliozzi