Bilancio del lavoro svolto dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Viterbo nel 2023

La conferenza stampa di fine anno ha la finalità di esporre il bilancio del lavoro svolto dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Viterbo nel 2023.

Mancano pochi giorni alla fine dell’anno: non significa che i carabinieri vanno in vacanza ma è un momento di riflessione, su quello che è stato fatto, sui risultati raggiunti e sui progetti e le attività che intendiamo pianificare, organizzare e realizzare.

E’ insieme anche un’occasione di saluto alla cittadinanza e alle comunità della Provincia che ringraziamo per l’affetto e la fiducia che ripongono nell’Arma e nelle 56 Stazioni carabinieri. Quelle comunità che ci sono affidate con le quali, in occasione del Natale, intendiamo rinnovare quel patto, quell’ideale giuramento di fedeltà che è l’impegno che ogni carabiniere si assume nell’intraprendere il servizio nell’Arma territoriale e che è alla base del quotidiano agire di ogni militare della Benemerita.

Il Calendario Storico 2024 presentato pochi giorni fa è dedicato al tema ”I Carabinieri e le Comunità” e in particolare alla figura del Carabiniere come punto di riferimento della collettività. Una presenza costante accanto alla cittadinanza negli eventi più importanti della storia del nostro Paese.

La vicinanza, la capacità di contatto e di ascolto, le tante attenzioni, piccole e grandi, ai bisogni delle persone, dalle città metropolitane fino ai borghi più remoti di provincia, con le quali i Carabinieri corrispondono alle istanze di rassicurazione sociale proprie di ogni comunità, sono il fil rouge che caratterizza da sempre l’operato dell’Arma. E’ il dovere di prendersi cura delle comunità che ci vengono affidate. “Il senso del dovere, da duecentodieci anni guida ideale di ogni intervento, è lo spirito che anima il nostro servizio”.

E’ anche il momento dei ringraziamenti e degli auguri. Il primo è rivolto ai carabinieri della Provincia di Viterbo, di ogni ordine e grado, in servizio e in congedo, che sono quotidianamente impegnati in attività sociali e di pubblica utilità.

Anche a Natale e a Capodanno tanti carabinieri non potranno stare con le proprie famiglie perché saranno impegnati in servizi preventivi, di ordine pubblico, di polizia giudiziaria o semplicemente saranno nelle Stazioni ad accogliere il pubblico. Il loro piccolo sacrificio verrà ripagato dalla grande soddisfazione dell’utilità del loro servizio e dallo sguardo delle persone a cui il loro intervento regalerà un sorriso, un aiuto, una parola di conforto, un consiglio.

Un ringraziamento alle Autorità Giudiziarie e alla Magistratura, alle autorità Politiche, alle Autorità ecclesiastiche, a tutte le Forze di polizia, alle forze dell’Ordine, alle Forze Armate, alle Istituzioni, agli Enti e alle persone con cui collaboriamo per assicurare una serena quotidianità alla popolazione. Per tutti sentiamo il bisogno di citare il Prefetto, Dott. Gennaro Capo ed il Procuratore della Repubblica, Dott.Paolo Auriemma, che coordinano, ognuno per la parte di competenza, l’operato delle 5 Compagnie e delle 56 Stazioni dell’Arma dislocate nel territorio della provincia, a cui si aggiungono le unità dei vari comparti di specialità dell’Arma che forniscono un prezioso e insostituibile supporto all’Arma Territoriale.

Primi tra tutti i colleghi del Gruppo Carabinieri Forestale con i quali condividiamo lo sforzo di assicurare la costante presenza delle nostre pattuglie sul territorio.

Un augurio speciale ai giovani e giovanissimi, alunni e studenti, alle loro famiglie e alle Istituzioni scolastiche, con le quali riteniamo fondamentale mantenere e rafforzare un dialogo continuo: con le nuove generazioni, con le scuole, con i bambini nei quali già si colgono i primi, incoraggianti germogli di una consapevolezza e di una sensibilità che sorprendono e incantano.

E’ stato un anno che ci ha visti impegnati sotto molteplici fronti e che ha visto gli uomini dell’Arma impegnarsi in misura sempre più significativa per garantire un’adeguata cornice di sicurezza per lo scorrere della vita quotidiana dei cittadini e delle istituzioni nell’adempimento dei loro compiti. L’esser così capillarmente presenti su tutto il territorio ci porta necessariamente a svolgere la maggior parte della mole di lavoro di cui debbono farsi carico le forze di polizia.

Ciò per noi è ovvio motivo di orgoglio e al tempo stesso un monito ad improntare alla massima professionalità il nostro operato quotidiano come un dovere da cui non dobbiamo, non possiamo e non vogliamo sottrarci.

Con più di 7.000 delitti denunciati e perseguiti, i carabinieri si occupano più dell’85% dei reati complessivamente registrati nella provincia di Viterbo.

Il numero delle persone deferite in stato di libertà o assicurato alla giustizia in stato di arresto è aumentato rispetto al 2022, essendo rispettivamente più di 2100 e 280. Quest’ultimo dato è in significativo aumento, se confrontato alle 185 del 2022; questo testimonia una volta di più l’impegno e i lusinghieri risultati raggiunti dai carabinieri della Tuscia.

Il significativo aumento dell’attività operativa del Comando Provinciale è coinciso con un significativo incremento del nostro impegno nella nostra proiezione esterna, sia nel numero dei servizi di pattuglia e perlustrazione, con 80.000 automezzi controllati e quasi 150.000 persone identificate e con 1900 carabinieri impiegati nei servizi di ordine pubblico, quest’ultima attività svolta coadiuvando la Polizia di Stato nel capoluogo, da soli, invece, in tutti gli altri comuni della Tuscia.

Le richieste di intervento giunte alle nostre centrali operative attraverso il 112 NUE con il Centro Unico di Risposta di Roma entrato in funzione ormai da più di 2 anni, sono state più di 30.000 alla data odierna. A queste vanno ad aggiungersi le innumerevoli richieste dei cittadini giunte alle utenze telefoniche delle nostre caserme o direttamente ai carabinieri in servizio nella Provincia, a testimonianza di quella vicinanza e fiducia che i militari dell’Arma riescono a suscitare nelle piccole comunità.

Nell’ambito della circolazione stradale, durante i servizi esterni svolti nel corso dell’anno, sono stati i quasi mille incidenti stradali rilevati, di cui purtroppo 12 mortali e 45 con feriti gravi. In quest’ambito, a seguito degli accertamenti svolti, 3 persone sono state deferite all’autorità giudiziaria per omicidio stradale e 2 persone deferite per lesioni stradali gravi. Inoltre, state ritirate 90 patenti per guida in stato d’ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti, sequestrati 186 veicoli ed elevate 4342 contravvenzioni al codice della strada.

Entrando nel dettaglio delle singole attività, sono ormai vicine al punto di conclusione le indagini per l’omicidio Bramucci, il pregiudicato civitavecchiese ucciso a colpi d’arma da fuoco nella sua abitazione a Soriano nel Cimino nell’agosto 2022, con la moglie Elisabetta Bacchio arrestata come mandante il 26 settembre scorso, dopo che ad ottobre del 2022 erano già stati arrestati due membri del gruppo di fuoco e la cognata di Bramucci, Sabrina Bacchio. Allo stato attuale risulta che le due sorelle avevano pianificato la grave azione delittuosa per impadronirsi dei soldi del Bramucci prima che questi si trasferisse a Tenerife con una sua figlia di primo letto.

Come sempre tra i delitti consumati si pone la massima attenzione, verso quelli di natura predatoria, che per loro natura destano maggiore allarme tra la popolazione; anche quest’anno i furti sono in leggero aumento, saliti ancora quota 2359 di cui ben 524 in abitazione (un anno fa erano stati rispettivamente 2283 e 477), ma comunque sempre ben al di sotto di quelli che erano stati registrati fino al 2019, prima dell’emergenza covid (quando furono 621 in abitazione su 3158 in totale).

Il dato migliore riguarda senza dubbio il numero delle rapine, solo 37 in totale, in leggero aumento rispetto ad un anno fa, ma va precisato anche qui che nessuna è stata commessa in danno di istituti di credito (dato certamente ottimo), anche se fa da contraltare il verificarsi di una rapina in villa ai danni di un noto imprenditore della provincia. L’impegno al fine di prevenire e contrastare nel più breve tempo possibile il verificarsi di simili reati che destano grave allarme sociale è incessante. Basti pensare a 3 rapine che sono state brillantemente scoperte nel volgere di poche ore, assicurando i responsabili alla giustizia: la rapina nei confronti di due donne di origine sud americana nel loro appartamento di San Faustino del 5 marzo, ad opera di due giovani stranieri residenti a Canino; quella nei confronti di due giovani turisti tedeschi presso un distributore di Vitorchiano il 26 marzo compiuta da alcuni pregiudicati del posto, ed infine la rapina al bar Grandori della notte del 1 luglio, per cui è stato tratto in arresto un pluripregiudicato viterbese.

Sul piano della lotta allo spaccio ed al traffico di sostanze stupefacenti, i risultati conseguiti dai Carabinieri del Comando Provinciale sono stati quest’anno di altissimo rilievo. Lo testimoniano le molteplici operazioni di servizio portate a termine da tutti i reparti che hanno portato al sequestro di oltre 3 quintali di stupefacente di vario tipo, cui vanno ad aggiungersi le più di 2.200 piante di canapa indiana sequestrate nel mese di settembre in un capannone industriale a Civita Castellana, dove ricordiamo è stata sottoposta a sequestro un’attrezzatura del valore di più di centomila euro che serviva ad allestire una serra in grande stile, con un volume d’affari stimato per centinaia di migliaia di euro.

A questo poi è necessario aggiungere l’arresto dei due trafficanti di kief (polvere di marijuana) a Montalto di Castro nel mese di giugno, del corriere di droga con 46 kg di hashish e 300 grammi di cocaina ad ottobre di nuovo a Civita Castellana. Sul capoluogo si registra un vero e proprio “giro di vite” dato dalla Compagnia di Viterbo che, solo negli ultimi 3 mesi, ha effettuato più di 25 arresti. Si segnala infine l’attività posta in essere dalle Compagnie di Tuscania e Montefiascone per stroncare il fenomeno iniziato di recente dello spaccio di droga nei boschi della parte Nord della provincia da parte di pericolosi spacciatori nordafricani, quasi sempre armati di machete e che in un paio di occasioni hanno gravemente aggredito i comandanti di Stazione intervenuti sul posto.

Per quanto attiene l’attività svolta nel contrasto ai delitti connessi alla violenza di genere possiamo dire che è stata di grande impegno per le Stazioni presenti sul territorio; seguendo le linee guida dei nostri vertici, c’è il massimo impegno a far si che ogni Stazione sia un front office con personale adeguato ed opportunamente addestrato e spazi idonei e dedicati al fine di poter svolgere nel miglior modo possibile i propri compiti istituzionali nei confronti di donne vittima di violenza di genere.

Dietro di loro, per i casi di maggiore gravità e con compiti di supporto e di consulenza, vi è il personale specializzato del Nucleo Investigativo, che interviene presso i tavoli istituzionali presenti al riguardo. Ancorché per tutelare maggiormente le vittime fino ad ora si è deciso di non divulgare mai alla stampa la nostra attività.

Pochi numeri possono far riflettere su come sia tuttora un fenomeno di gravissimo allarme sociale, visto che finora nell’anno in corso i deferimenti all’autorità giudiziaria sono stati 164, cui vanno aggiunte 14 persone tratte in arresto, oltre all’emissione di altre 33 misure cautelari di vario tipo; più nello specifico 71 sono stati i casi di maltrattamenti in famiglia, 40 atti persecutori, 19 reati a sfondo sessuale, 5 casi di “revenge porn”, in altri casi si è proceduto per lesioni o percosse, ma comunque anche quest’anno fortunatamente non sono stati registrati femminicidi.

Per quanto attiene il contrasto alle truffe ed alle frodi informatiche, rispetto ai continui incrementi registrati negli anni precedenti, quest’anno si è registrata finalmente un’inversione di tendenza, ancorché lieve, scendendo dalle 1238 del 2022 alle 1168 di quest’anno. E’ sicuramente il risultato di tanti sforzi che sono stati messi in atto soprattutto per quanto attiene l’odiosa piaga delle truffe verso persone anziane, nel sensibilizzare la popolazione attraverso periodici incontri nelle assemblee cittadine, nelle parrocchie, nei centri anziani. Fondamentale si è rivelato anche l’apporto dei media locali che hanno ripreso e diffuso i nostri continui appelli a non cadere in questi tranelli ed a chiamare tempestivamente il 112 quando si viene contattati da sedicenti esponenti delle forze dell’ordine, direttori di istituiti di credito o professionisti che richiedono l’immediato pagamento in contanti di un ingente somma di denaro per la definizione immediata di una questione di natura civilistica o penale di un proprio congiunto. Più che i risultati sinora conseguiti nel delicato settore (comunque lusinghieri, trattandosi di 4 arresti e 9 denunce a piede libero), va sottolineato come grazie alla sinergia tra più istituzioni (con il contributo determinante dei media locali) siano considerevolmente aumentate le telefonate presso le nostre centrali operative che ci segnalano dei tentativi di truffa in corso. L’unica strada per arginare e speriamo debellare questo fenomeno veramente odioso è continuare in modo incessante con la prevenzione e l’informazione della popolazione, anche perché va sempre tenuto a mente che quando si ricevono simili telefonate è sicuramente un tentativo di truffa. Nel 2023 nessun ente pubblico o privato contempla nel modo più assoluto come modalità di pagamento il versamento immediato di denaro contante o beni preziosi presso terze persone che si presentano presso il proprio domicili.

L’ultimo aspetto con si vuole chiudere questa disamina è l’importanza dell’operato dei comparti di specialità dell’Arma qui nella Provincia, in autonomia ma comunque sempre in stretta collaborazione con gli uomini della territoriale in veste di supporto. Primi tra tutti gli uomini e le donne del gruppo Carabinieri Forestale che sono stati di preziosissimo aiuto in svariate occasioni, a cominciare dalle nostre operazioni di bonifica all’interno dei boschi adibiti a piazza di spaccio. Per quanto riguarda le loro specifiche attività di settore, i colleghi hanno perseguito 150 reati, rilevato 616 illeciti, hanno dato il loro prezioso contributo nelle attività di controllo del territorio identificando 3.000 persone, ma soprattutto hanno deferito all’attività giudiziaria 101 persone in stato di libertà, tra cui spiccano la scoperta di 5 discariche abusive e le attività che sono in corso per quanto riguarda l’inquinamento dell’asta fluviale del fiume Marta.

I colleghi del Nucleo Anti Sofisticazione e Sanità dal canto loro, nell’ambito delle attività specifiche di settore, hanno svolto incisivi controlli su quasi 1.000 strutture, alcune delle quali in collaborazione o in supporto all’Arma territoriale, i cui risultati hanno portato a segnalare all’autorità giudiziaria 35 persone, elevando 46 sanzioni penali e 266 di natura amministrativa, per un valore di 123.000 euro e che hanno portato alla chiusura o al sequestro di ben 17 delle strutture oggetto d’ispezione, per un valore complessivo superiore ad 11 milioni di euro.

Infine i colleghi del Nucleo Ispettorato nell’anno in corso hanno deferito in stato di libertà ulteriori 130 persone, svolgendo più di 130 attività ispettive che hanno portato alla scoperta di più di 50 lavoratori in nero, alla sospensione di 26 attività ed all’elevazioni di contravvenzioni per un importo complessivo di più di 300.000 euro. L’apporto di questi ultimi tra l’altro si è rilevato fondamentale nel contrasto allo sfruttamento della manodopera e al caporalato, fenomeno questo da non sottovalutare in una provincia dalla forte vocazione nel settore primario. È di pochi giorni infatti la notizia dell’esecuzione delle due misure cautelari nei confronti di due imprenditori campani, padre e figlio, ritenuti al momento responsabili della morte del bracciante agricolo tunisino avvenuta nel mese di luglio scorso, lasciato all’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale di Tarquinia quando era già in condizioni ormai compromesse. Dalle indagini, cui i carabinieri del N.I.L. hanno partecipato in maniera significativa, è emerso che 6 braccianti, di cui 3 clandestini, erano stati assunti in nero e costretti a lavorare sotto il sole per più di dieci ore, con una paga irrisoria. È un fenomeno sul quale assieme ai colleghi del Nucleo ispettorato del Lavoro stiamo intervenendo, con frequenti ispezioni nelle varie aziende e sul quale l’auspicio è che in futuro simili non si verifichino situazioni di così grave sfruttamento, tali da portare addirittura al decesso del lavoratore sfruttato.