Ferento, Giorgio Marchesi ha interpretato “Il fu Mattia Pascal”

Giorgio Marchesi ha interpretato ” Il fu Mattia Pascal”, dal romanzo di Luigi Pirandello, con musiche scritte e eseguite dal vivo da Raffaele Toninelli, per la regia Giorgio Marchesi e Simonetta Solder, (costumi Daniele Gelsi ) sul Palcoscenico creato sulla fantastica struttura storia del Teatro Romano di Ferento realizzato con diversità di materiali e geometrie sofisticate, incantando oltre ottocento spettatori che lo hanno applaudito a più riprese. Marchesi che tutti conoscono per le sue performance teatrali ma anche per le apparizioni sul piccolo e grande schermo è stata l’ennesima scelta vincente di Patrizia Natale direttore artistico di Teatro. Marchesi a Ferento ha collocato in scena in condizioni di chiarezza di esecuzione il Fu Mattia Pascal partendo da una frase che il grande Pirandello fa dire al suo protagonista “Posso dire che da allora ho fatto il gusto a ridere di tutte le mie sciagure e di ogni mio tormento.” 

Si è subito capito che il binomio parole e musica di Marchesi con il maestro Toninelli sarebbe stato un due pedine vincenti e così è stato. In molti hanno pensato che il racconto delle vicende di Mattia di Pirandello fossero un po’ pesanti ma digeribili in un teatro all’aperto in piena estate, invece sorpresa per tutti, Marchesi è riuscito a sottolineare l’ironia nascosta nel testo originale, sperimentando un linguaggio teatrale che potesse essere accessibile a tutti gli spettatori , anche e soprattutto alle nuove generazioni, affinchè la “pesantezza” di una rappresentazione che spesso è associata ad alcuni capolavori letterari potesse essere smentita con un racconto interpretato con passione, energia. Un racconto quindi divertente che ha fatto sorridere e pensare gli spettatori su un “caso davvero strano della vita”. Marchesi con la creatività musicale di Raffaele Toninelli e il sapiente tocco di Simonetta Solder nella regia , sono riusciti a dare ai personaggi interpretati Pascal e Meis una “vita” traslata in un’atmosfera non realistica; non quella del testo degli anni ’30, ma catapultata ai tempi nostri con le avventure dei viaggi in Italia e all’estero per rendere il tutto percettibile perchè attuale. Quindi uno spettacolo tratto da un serioso testo pirandelliano in accostamento all’odierno modo di vivere guarda caso molto vicino a interpretare anche il rapporto con la propria identità che i tanti “profili” che vengono usati sui social ne sono l’estremizzazione appunto Pascal e Meis.

Pirandello fa dire a Pascal“Mi trasformerò con paziente studio sicché, alla fine, io possa dire non solo di aver vissuto due volte, ma di essere stato due uomini diversi”. Forse per iniziare una vita di nuovo per poter non inciampare più e correggere gli errori passati un sogno di tutti. Queste riflessioni sono venute fuori dalle circa due ore di interpretazione di Giorgio Marchesi sulle tavole del palcoscenico di Ferento con i suadenti tocchi musicali di Toninelli un Mattia Pascal interpretato egregiamente con libertà e ironia, non prendendolo troppo sul serio, o meglio farlo con leggerezza per il pubblico che numeroso è accorso ad applaudirlo