Lazio, approvata legge regionale su Blue Economy

Regione Lazio

Stanziati 1,6 milioni di euro nel biennio 2022-23 per gli investimenti innovativi delle imprese e per la formazione professionale a cura delle Università laziali

 

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Marco Vincenzi, oggi ha approvato all’unanimità dei presenti (30 votanti) la proposta di legge regionale n. 224, “Disposizioni per la promozione della formazione, occupazione e sviluppo nei settori della blue economy”, illustrata nella seduta del 2 febbraio scorso da uno dei proponenti, Daniele Ognibene (Leu). Gli altri proponenti sono Enrico Maria Forte (Pd) e Gino De Paolis (Lista civica Zingaretti), ma il testo è stato sottoscritto anche da molti altri consiglieri.

La Giunta regionale ha stanziato 1,6 milioni di euro nel biennio 2022-23 per interventi che riguardano gli investimenti innovativi delle imprese, la creazione di nuove imprese giovanili e femminili e la realizzazione di un coordinamento delle Università del Lazio per garantire la formazione di professionalità di alto livello nell’ambito della blue economy.

Approvati anche 12 emendamenti a firma Ognibene-De Paolis, tre del gruppo della Lega e quattro dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Paolo Orneli. Tra questi ultimi, l’Aula ha votato anche quello che ha recepito due ordini del giorno approvati ieri, durante la seduta straordinaria dedicata alla crisi del settore della pesca, finalizzati alla promozione del consumo di pesce pescato lungo le coste della Regione Lazio nelle mense scolastiche e all’introduzione di meccanismi premiali o bonus per le imprese ittiche che raccolgono e riportano a terra plastica ed altri materiali inquinanti.

Il provvedimento approvato oggi interessa la ‘blue economy’ nella sua accezione più ampia, intesa come valorizzazione di tutte quelle risorse ed attività che dipendono dal mare, dai laghi e dai fiumi presenti sul territorio del Lazio. In tal senso, la proposta di legge interviene su quattro ambiti:

  1. introduce misure di formazione con la finalità di creare professionalità nei settori di incidenza della blue economy, come le attività turistico-ricettive, quelle estrattive, il trasporto, la pesca, la biotecnologia marina e la nautica;
  2.  introduce misure di coordinamento in tema di blue economy tra istituzioni pubbliche e private e operatori economici presenti sul territorio, al fine di individuare le soluzioni migliori per uno sviluppo economico e sociale del territorio e per aumentarne la competitività e l’efficienza ambientale ed energetica;
  3. introduce misure di programmazione al fine di individuare le risorse da destinare per gli interventi nell’ambito della blue economy, anche in termini integrativi rispetto al fondo “Blu invest” varato dalla commissione europea e dal fondo europeo per gli investimenti. Le disposizioni prevedono un programma triennale in termini di programmazione generale ed un piano annuale quale programma operativo;
  4. introduce misure di promozione e supporto alla ricerca e alla innovazione, al fine di sostenere, da un lato, l’imprenditoria giovanile nel settore della blue economy e, dall’altro, lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi sul territorio.