I Consiglieri Comunali del Gruppo NOI PER SUTRI, Alessio Vettori, Matteo Amori e
Nunzia Casini, lamentano una scorretta gestione della pagina Facebook del comune di Sutri. Affermano:
«Siamo di fronte all’ennesimo atto antidemocratico avallato da questa Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Sgarbi.
UNA LIBERA CITTADINA DI SUTRI È STATA BANNATA DALLA PAGINA FB – COMUNE DI SUTRI INFORMA.
La sua colpa? Quella di aver espresso educatamente un libero pensiero ma forse in contrasto con il “va tutto bene” – “Evviva il Sindaco e la Sua maggioranza”.
Già in passato altri cittadini sono stati censurati dalla quella pagina Facebook: ORA BASTA, NON POSSIAMO PIU’ TOLLERARE QUESTO COMPORTAMENTO!
CHI GESTISCE LA PAGINA FB – COMUNE DI SUTRI INFORMA?
SE C’E’ IL LOGO DEL COMUNE È UNA PAGINA UFFICIALE ED ISTITUZIONALE…O NO?
CHI È COLUI O COLEI CHE BANNA I CITTADINI?
I CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA, FORTI E COESI, SI DEVONO DISSOCIARE DA QUESTO SCEMPIO E VIGILARE SULLA REPRESSIONE DEL LIBERO PENSIERO.
Eppure da più di un anno e mezzo, dopo il ribaltone politico caldeggiato da Sgarbi, a governare il paese è un gruppo di “pseudo sinistra democratica” capitanato dal Vice Sindaco Di Mauro.
Alla faccia della democrazia!
Ci opponiamo a questa censura attraverso la quale si continua a bannare i cittadini che esprimono un parere non gradito al Regime di Governo, sbilanciato a sinistra e sorretto dalla destra.
Ci spiace constatare che a difesa della libertà di pensiero, sancita dall’Art.21 della nostra Costituzione, non siano scesi in campo quei gruppi politici che oggi continuano a sostenere -silenti- la maggioranza Sgarbi: ci riferiamo alla compagine di Fratelli di Italia, al gruppo di Forza Italia e ai “democratici” (sulla carta) del Partito Democratico.
Esprimiamo vicinanza e solidarietà a tutti i cittadini bannati e censurati!
CHIEDIAMO UFFICIALMENTE LA CHIUSURA DELLA PAGINA FB – COMUNE DI SUTRI INFORMA poiché non ha motivo di esistere una pagina “istituzionale a senso unico” dedicata ai soli cittadini che esprimono il proprio consenso verso questa amministrazione.
Rappresenteremo questa vergognosa vicenda agli organi istituzionali preposti.
Non possiamo consentire che il regime prenda il posto della democrazia».