Piano di sanità territoriale, Perinelli (SPI-CGIL): “Finalmente alcuni interventi importanti e ritenuti necessari nella Tuscia”

Miranda Perinelli
Miranda Perinelli

Il Sindacato dei Pensionati della CGIL auspica che il piano di sanità territoriale programmato dalla Regione Lazio per la Tuscia presentato ieri alla Cittadella della salute possa vedere presto la sua realizzazione.

«Finalmente – afferma Miranda Perinelli,  Segretaria Generale SPI-CGIL, – alcuni interventi importanti e ritenuti necessari nella Tuscia quali la riqualificazione dell’Ospedale di Acquapendente e Montefiascone ed in particolar modo l’aver preso nella giusta considerazione il territorio di Orte nel quale si ravvedeva da tempo la necessità di ampliare l’offerta sanitaria di prossimità e l’Ospedale di Comunità  è sicuramente un grosso ed importante passo in avanti dopo tanti anni di carenza di presidi adeguati alle cure dei nostri cittadini e pensionanti ortani.

Riteniamo sia un buon inizio e che la tecnologia, la digitalizzazione, l’ammodernamento delle strutture sia la soluzione per mettere in rete, far dialogare i diversi settori della sanità e lavorare affinchè curare un anziano o un cittadino in generale significa non fargli fare più le “via crucis”  alle quali spesso sono sottoposti.

Cogliamo positivamente, come annunciato, che si apra un dialogo tra servizi sociali e sanitari perché  intervenire contestualmente  su un unico soggetto fragile  che ne ha bisogno, anche solo per un periodo della propria vita, vorrebbe dire attuare quella “integrazione socio-sanitaria” che da tempo chiediamo, perché risolutiva per i tanti anziani e non, che ne hanno bisogno e un modo per alleviare le famiglie da ulteriori costi e dalle pastoie burocratiche.

Riteniamo altresì importante che in questo progetto territoriale sia  inserito anche facilitare una maggiore fruibilità accorciando i tempi delle attuali  “liste d’attesa”  per esami specialistici o piccoli interventi ambulatoriali,   ad es. per un normale intervento di cataratta non si debba aspettare un anno come per molte visite specialistiche, ma è necessario ragionare e prevedere anche   presidi adeguati alle cronicità, alle disabilità, ed alla residenzialità  per gli anziani».