SBANDATA IN REGIONE

L’Assessore Regionale agli EE LL, Luisa Regimenti, ha portato in Giunta Regionale 23 deliberazioni di approvazione del bilancio di liquidazione di ciascuna Comunità Montana, ai fini dell’applicazione della legge n° 17 del 2016, voluta dalla Giunta Zingaretti ed ogni anno rattoppata sino a perdere coerenza ed efficacia, tant’è che pende in Consiglio da 7 anni, la quale prevede di trasformare le Comunità Montane in Unioni di Comuni Montani, ai sensi dell’art.32 del Testo Unico degli Enti Locali.

Peccato però che quanto contenuto in dettaglio nella deliberazione di ciascuna Comunità Montana non sia un bilancio di liquidazione, bensì un mero rendiconto annuale che l’ente è tenuto ordinariamente ogni anno a presentare.

Cioè sia il bilancio di liquidazione iniziale che scadeva il 31 maggio 2020, che quello definitivo, che scadeva il 30 luglio 2020, non sono altro che rendiconti annuali con il riepilogo delle entrate e delle uscite, il conto economico e patrimoniale ecc.

Della liquidazione dell’ente, cioè il formarsi di una somma di diritti reali attivi e passivi certi ed esigibili, da trasferire alla istituenda Unione di Comuni Montani, non c’è traccia.

Ma soprattutto non c’è traccia della risoluzione dei numerosi contenziosi esistenti, ammontanti a svariati milioni che pongono il problema di chi se li accollerà: la Giunta Regionale?

Poiché la formazione del nuovo ente, ai sensi del citato art 32 del TUEL è su base volontaria da parte dei Comuni, non si capisce perché essi debbano entrare in un nuovo ente in cui l’esito negativo dei contenziosi in essere, graverebbe come indebitamento addirittura preventivamente consolidato.

Ma c’è dell’altro: un inciso della legge 17/16 introdotto nel dicembre 2020, dice che in caso di inerzia il Presidente può revocare i Commissari Straordinari e nominare al loro posto dei Commissari ad Acta “ e comunque successivamente alla trasmissione del Bilancio Finale di Liquidazione”.

Questo inciso, per certi versi oscuro, è la motivazione per la quale si conferisce il potere di revoca dei Commissari, (non graditi?) in contrasto con la lettera della stessa legge che chiaramente  afferma come i Commissari cessino di operare sino alla loro sostituzione da parte dei nuovi organi delle Unioni di Comuni Montani, per garantire la preziosa continuità amministrativa dell’ente, alle prese oggi con i bandi PNRR ed altro.

C’è dell’altro ancora: viene approvata la sciagurata perimetrazione di alcune Comunità Montane che dovrebbero fondersi, approvata sempre dalla Giunta Zingaretti, che è stata pubblicamente contestata dai Comuni ad essa interessati, e che metterà in campo procedure complesse ed inestricabili, assolutamente dannose ed inopportune.

Allora, al di la delle interpretazioni di legge sulle quali deciderà il TAR, ma c’era proprio bisogno di riesumare una legge di trasformazione vecchia, pasticciata, inapplicabile, e soprattutto non voluta dal territorio i cui Comuni, consultati capillarmente da UNCEM Lazio, ne hanno espresso il netto rifiuto?

C’è chiaramente bisogno di una nuova, semplice e moderna legge, che consenta nuovi servizi per i Comuni montani, che rilanci il ruolo dei Sindaci, che tuteli veramente il territorio e ne esprima le potenzialità: ci vuole così tanto a capirlo?

Francesco Chiucchiurlotto