L’ORDINAMENTO ED IL PD

Per esempio in Inghilterra non c’è una Costituzione scritta, come del resto in Nuova Zelanda ed Israele, ma c’è il Common Law, un sistema giurisprudenziale che si è concretizzato, attraverso un lungo processo storico, in vari documenti scritti, convenzioni, usi e consuetudini, e funziona benissimo anche grazie ad uno straordinario spirito nazionale di appartenenza civica.

Da noi, se non avessimo avuto quel piccolo miracolo di sintesi giuridica lungimirante e ben scritta, che è da 75 anni la nostra Costituzione, credo che l’Italia sarebbe ben peggiore di come oggi la conosciamo.

Ho avviato in sequenza una riflessione sui Comuni e sull’ANCI, perché per un trentennio mi è toccato di occuparmene direttamente, e perché credo che oggi la parte più negletta della nostra Costituzione riguardi proprio le autonomie locali, che essa “riconosce” come preesistente addirittura allo Stato, e tutela e promuove chiaramente nella sua lettera.

Ne è esempio clamoroso quello di alcuni giorni or sono alla XL Assemblea nazionale a Genova di ANCI, in cui tra fanfare retoriche e la presenza dei vertici istituzionali della NAZIONE, tra migliaia di fasce tricolori sul cuore dei Sindaci presenti, in buona sostanza a fronte di altisonanti riconoscimenti e petizioni di principio il risultato finale ottenuto è stato il taglio di 200 milioni di euro di trasferimenti erariali.

Saranno così in difficoltà soprattutto borghi e paesi (BEP) che si stavano riprendendo dalla crisi del 2008 che avevano in gran parte pagato, e che riempiono come cartoline illustrate i media, mentre si invecchiano, si impoveriscono e velocemente si spopolano.

Come è stata possibile questa discrasia tra quel che la Costituzione ed il Testo Unico delle Autonomie Locali (TUEL) sanciscono solennemente e chiaramente, e questo stato comatoso degli enti locali italiani, Comuni, Comunità Montane e Province?

Per parte mia non ho dubbi, ci sono precise responsabilità politiche della sinistra italiana e del suo maggiore partito lungo la sua evoluzione da PCI, PDS, DS, PD, per molte e complesse cause, non tutte commendevoli, che andrebbero studiate ed approfondite.

Intanto le principali riforme che hanno interessato gli enti locali, quella del Titolo V della Costituzione, del TUEL e della Legge Delrio, sono state opera di governi e ministri di quel partito, introducendo una nefasta distorsione nell’ordinamento con l’attribuzione di nuovi poteri e materie alle Regioni, facendone però di fatto dei nuovi centri di spesa autonomi; non più enti di programmazione e coordinamento ma enti di amministrazione minuta, con poteri legislativi diffusi e pervasivi, che oggi sembrano neanche più bastare!

Poi l’operato di quasi tutti i Presidenti di ANCI da esso provenienti; poi ancora il processo di disintermediazione e centralizzazione, che ha colpito gli enti intermedi di area vasta, le Province, e di prossimità, le Comunità Montane e le Unioni di Comuni, ha finito per  dirottare le risorse per i territori nei ministeri e nelle Regioni, ed in più continuando a tagliare in modo lineare, come i recenti 200 milioni in meno per i Comuni.

Credo che una delle cause della crisi del PD e della sinistra sia proprio in questa politica istituzionale sbagliata ed autolesionista.

Sbagliata perché non è in assonanza con l’ art.5 della Costituzione, e con gli artt 4 e 5 del TUEL, (però andate a leggerli!) , e soprattutto con tutto ciò che di buono hanno espresso negli anni migliaia di amministratori locali soprattutto di sinistra; autolesionista perché spostare il baricentro del sistema in alto per accontentare ceti burocratici e aspirazioni correntizie aduse a vincere le elezioni prima del voto spartendosi le candidature, determina inevitabilmente astensionismo, disaffezione, sconfitta.

Non so se la Schlein se ne renda conto; quel che so è che ha poco tempo per farlo.

Francesco Chiucchiurlotto