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MANIPOL/COMUNIC/AZIONE E POTERE

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Ricorderete che l’elezione di Gianni Alemanno a Sindaco di Roma fu preceduta ed influenzata da un grave delitto, con lo stupro e l’omicidio di Giovanna Reggiani, che creò un clima d’emergenza e di “regno del terrore e dello stupro” secondo la definizione di Maurizio Gasparri, da attribuire alla “Roma di Prodi, Rutelli e Veltroni”.

La citazione, tra le tante possibili, è per riflettere su come la nostra libertà di giudizio e di scelta sia fortemente condizionata da chi ha la possibilità, gli strumenti, l’organizzazione, per gestire la comunicazione pubblica, cioè stampa, radio TV, social media.

Altro esempio eclatante e recentissimo, l’immigrazione: vissuta per anni come emergenza nazionale, sostituzione etnica e rubalavoro, incremento alla delinquenza, allo spaccio, al delitto; allarme sociale incontestabile ed immanente, ed ora proprio quando i numeri degli sbarchi esplodono raddoppiando, la percezione di pericolo e di preoccupazione nell’opinione pubblica, sprofonda dal 70 al 40%.

Ma questi esempi sono palliativi rispetto a manipolazioni di carattere internazionale messe in atto da potenze globali: l’incidente del Tonchino per giustificare la guerra in Vietnam, o le armi di distruzione di massa per quella dell’Iraq, o la minaccia comunista in Guatemala ed in Cile; oppure gli attentati a Mosca per l’occupazione della Cecenia e la distruzione di Grosnj; le provocazioni per le annessioni in Georgia, Crimea, Dombass ecc.; quelle cinesi per l’invasione del Tibet, ecc.

Insomma il potere, tanto è più grande e pervasivo, ha bisogno di comunicare ai propri cittadini (stavo per dire sudditi) ed al mondo una realtà che spesso non ha niente a che vedere con i fatti, ma che quei fatti condiziona, modifica e talvolta addirittura inventa.

C’è tutta una letteratura che risale agli anni venti e che affonda nelle prime scoperte di Sigmund Freud sull’inconscio motore della condotta umana: fu un suo parente americano, Edward Bernays, l’antesignano dei nostri Filippo Sensi (Renzi) e Luca Morisi (la Bestia di Salvini), insieme a Gustav Lebon, ad essere studiati da Joseph Goebbels, quello della “bugia che ripetuta, reiterata, corroborata, diventa una verità incontestabile”.

Partendo dai commerciali “consigli per gli acquisti”, alla politica, alle elezioni, alla gestione del potere, dal 1923 Edward Bernays con il libro PROPAGANDA, sino al 1957 Vance Packard con “I persuasori occulti”, siamo arrivati all’IA, l’intelligenza artificiale, che aggiunge alla manipolazione di parole e concetti, quella di immagini, voci, effetti, elaborazioni, traendo il tutto da qualcosa come tre miliardi di dati selezionati ed archiviati.

Com’è che per la Meloni prima la situazione italiana era tutto uno sfacelo, un rischio ed un guaio nazionale, tanto da invocare cannonate per i migranti, flat tax per l’economia, orgoglio e revanscismo per la Nazione, poi arrivata al 30%, oggi va tutto bene?, anche se il debito pubblico si avvia allegramente verso i 3000 miliardi di euro, la povertà cresce, il PNRR è spostato quasi tutto al 2026 (ci vorrà il Mago Otelma per far quadrare i conti), i fondamentali dell’industria scemano: chi è il suo ottimo SPIN DOCTOR?

Dobbiamo capire come sterilizzare il meccanismo nefasto – percezione emotiva, adesione acritica, consenso, voto – che sinora è stato contrastato, o forse favorito, soltanto con l’astensione, non solo dal voto ma dalla politica tout cour e dalla democrazia. Intanto, compito precipuo di qualsiasi opposizione, è analizzare e smascherare questo meccanismo con una controinformazione degna di questo nome, e moltiplicare e fluidificare i capillari di base del sistema: i quotidiani locali, i Consigli Comunali, le Associazioni di categoria, e tanto di quella disintermediazione di cui si è resa protagonista proprio la sinistra italiana.

Francesco Chiucchiurlotto

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