Coronavirus e problemi psicologici: la situazione in Italia e i servizi di supporto nel Lazio

Coronavirus

Piccoli e grandi cambiamenti nella vita di tutti i giorni, nuove paure, il profilarsi di crescenti difficoltà economiche e uno strisciante sentimento di incertezza: non sorprende scoprire che la pandemia causata dal nuovo Coronavirus non ha avuto ripercussioni solo sulla salute fisica degli italiani, ma anche su quella psicologica.

Con l’arrivo dei mesi invernali, come in parte previsto, il numero dei contagi è tornato a crescere e con esso le misure restrittive, via via sempre più stringenti, adottate da Governo e regioni per tutelare la salute pubblica e un sistema sanitario già in affanno.

In concomitanza con il riacutizzarsi della pandemia, ancora una volta i cittadini saranno chiamati a grandi sacrifici e sottoposti ad un intenso stress emotivo.

In questo articolo, presentiamo un quadro degli effetti sulla psiche dell’emergenza sanitaria COVID-19, fornendo alcuni consigli e risorse utili per i cittadini di Roma e delle altre provincie del Lazio in cerca di supporto psicologico.

COVID-19 e salute mentale: crescita dei disturbi in adulti e bambini durante il primo lockdown

La pandemia e il lockdown nazionale dei mesi di marzo e aprile, nonché le numerose limitazioni rimaste in vigore anche successivamente, rappresentano uno scenario inedito, in relazione al quale sono ancora pochi i dati e gli studi scientifici disponibili. Ciononostante, sul fronte dei disagi psicologici e della qualità della vita degli italiani, come è facile immaginare, gli effetti sarebbero stati particolarmente pesanti.

L’Università di Roma Tor Vergata, in collaborazione con l’Università dell’Aquila, ha condotto uno studio per indagare lo stato di salute mentale dei cittadini durante la chiusura generale dei mesi primaverili. Lo studio, al momento pubblicato solo sulla piattaforma preprint MedRvix, ha coinvolto un totale di 18.157 soggetti. Il campione scelto comprendeva donne e uomini distribuiti su tutto il territorio nazionale, con titoli di studio differenti (laurea, diploma o inferiore) e varie situazioni lavorative nel corso del lockdown (situazione inalterata, smart working, attività saltuaria, disoccupazione, ecc.).

Dall’indagine, che aveva come obiettivo quello di indagare la comparsa dei tipici sintomi dello stress post traumatico nella popolazione, sono emersi diversi dati preoccupanti: l’83% dei soggetti intervistati dichiarava di essere stato vittima di stati ansiosi, mentre per il 63% del campione il problema riscontrato avrebbero riguardato un disturbo depressivo. Non solo: tra gli altri segni di disagio denunciati dagli individui coinvolti nello studio vanno citati anche i problemi di insonnia (comuni al 64% del campione), quelli di anedonia, ovvero di mancanza di piacere per le attività normalmente apprezzate (59% degli intervistati) e una diffusa sensazione di preoccupazione (osservata nel 52% dei casi).

L’aumento delle difficoltà di natura psicologica non ha riguardato solamente la fascia adulta della popolazione, naturalmente, ma anche i più piccoli, alle prese con l’isolamento del lockdown, con l’interruzione della frequenza scolastica e con la perdita della normale routine.

Ad aver indagato il fenomeno è stato l’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova, con un’indagine che ha coinvolto un totale di 6.800 genitori, ancora una volta sparsi tra le regioni del nord, del centro e del sud Italia. Dall’analisi dei risultati del questionario sottoposto ai partecipanti, è emerso un incremento dei disturbi comportamentali e dei sintomi di regressione, comune nel 65% dei bambini fino ai 6 anni e nel 71% dei soggetti dai 7 ai 18 anni. Tra i disturbi più comuni osservati nei più piccoli vi sono un aumento dell’irritabilità, ma anche problemi di ansia e di insonnia, mentre nei preadolescenti e negli adolescenti i fenomeni più comuni avrebbero riguardato disturbi psicosomatici (ad esempio presunte difficoltà di respirazione), alterazioni del ritmo sonno-veglia e umore fluttuante.

Il nuovo aumento dei contagi osservato nel corso dell’autunno e le nuove restrizioni già approvate dal Governo rischiano di far nuovamente acuire i disturbi già sperimentati da molti cittadini durante i mesi passati.

Di seguito, elenchiamo quindi alcuni dei principali strumenti e servizi di supporto a disposizione degli abitanti di Roma e delle altre province del Lazio.

Strutture e risorse utili per il sostegno psicologico nel Lazio durante l’emergenza COVID-19

Lo stato di isolamento legato alle chiusure generalizzate, unito ai timori oggettivi per le crescenti difficoltà economiche e/o per la propria salute e quella dei cari, rappresentano fonti di stress emotivo notevoli, in grado di peggiorare la situazione mentale dei soggetti già in precedenza afflitti da disturbi d’ansia oppure dell’umore.

Nel caso delle sindromi ansiose caratterizzate dalla comparsa di veri attacchi di panico, è possibile che il quadro clinico si aggravi in presenza di stimoli negativi, peggiorando ulteriormente il già fragile stato emotivo delle persone che soffrono di questa patologia. La soluzione più indicata è senza dubbio quella di rivolgersi al proprio medico curante e, anche con il suo aiuto, valutare la necessità della consulenza di uno psicologo o psicoterapeuta per attacchi di panico a Roma, ovvero specializzato nella diagnosi e nel trattamento di questo particolare sintomo psicologico, in alcuni casi estremamente invalidante e deleterio per la qualità della vita. Scegliere di intraprendere un percorso di terapia può rivelarsi la strategia risolutiva per analizzare le radici del problema, apprendere strumenti che ne consentano il controllo e liberarsene in via definitiva.

Naturalmente, è possibile che i segni di un disagio interiore compaiano anche in persone che non hanno una storia di disturbi precedenti alle proprie spalle. Per sostenere chi dovesse trovarsi a vivere un periodo di difficoltà nato proprio in conseguenza dei problemi causati dalla pandemia, la regione Lazio ha attivato diversi servizi gratuiti.

Il primo strumento utile è rappresentato dal numero verde 800 188 800, che fornisce informazioni e chiarimenti sulle risorse a disposizione dei cittadini del Lazio per la promozione e la tutela della salute psicologica in tempi di Coronavirus.

In più, consultando la lista delle ASL che hanno attivato servizi di supporto psicologico per l’emergenza sanitaria, è possibile reperire nomi, indirizzi, orari, numeri di telefono e contatti email di tutte le strutture presso le quali è possibile prenotare consulti gratuiti. Molti di questi centri, che operano con la collaborazione di psicologi e psicoterapeuti, offrono anche la possibilità di incontri telefonici, una soluzione pratica per migliorare l’accessibilità ai servizi di assistenza, senza correre il rischio di esporsi al virus.