Ortopedia chiusa al Belcolle, proteste di sindacati e utenti

E’ la chiusura del reparto di ortopedia la prima conseguenza dell’aumento dei ricoveri Covid a Belcolle. Da questa settimana, come anticipato nei giorni scorsi dal Corriere, i pazienti che necessitano di interventi programmabili di minore complessità vengono presi in carico dalla rete ortopedica aziendale: finiscono cioè a Tarquinia o a Civita Castellana. Lo spostamento sta provocando un certo subbuglio nel personale medico e infermieristico e anche da parte di alcuni sindacati non mancano le critiche nei confronti di una scelta che penalizza uno dei fiori all’occhiello di Belcolle, il reparto di ortopedia appunto, il quale vanta un’elevatissima attività chirurgica.

Gli interventi di maggiore complessità – assicurano dalla Asl – vengono comunque garantiti a Belcolle grazie ai posti letto distribuiti nelle piastre chirurgiche multidisciplinari. Stiamo semplicemente rispettando il nostro piano pandemico, lo stesso che applichiamo da tre anni, il quale prevede il reperimento di posti letto da destinare ai pazienti Covid, che nelle ultime settimana sono in aumento. La rimodulazione dell’offerta in questi tre anni ci ha consentito di non abbassare l’attività chirurgica con risultati che riteniamo apprezzabili”.