Perinelli (SPI-CGIL): ‘Il business sugli anziani RSA e Case di Riposo’

Perinelli

Non basta indignarsi dopo ogni avvenimento tragico che avviene in queste strutture, come per la vicenda giudiziaria in corso di Villa Iris, con un anziano morto.
Più volte abbiamo richiesto che i controlli sulle case di riposo da parte delle istituzioni competenti fossero più serrate, più stringenti, più frequenti.
Controlli che non debbono essere fatti dopo una segnalazione dei parenti, ma debbono avere una cadenza periodica e senza preavviso, chi rispetta le leggi non solo quelle della giurisprudenza ma anche quelle della coscienza, non ha nulla da temere, e come è giusto che sia, ne trarrebbe vantaggio.
Quello che accade all’interno di alcune case di riposo per anziani, una volta chiusa la porta all’esterno, in pochi lo sanno spesso ricattati, anche se non palesemente, a mantenere il silenzio, gli anziani stessi, gli operatori per bisogno e per non sapere altrimenti dove andare.
Come sindacati pensionati e confederali unitariamente abbiamo chiesto alla Regione Lazio di equiparare le Case di Riposo alle RSA, nella parte che riguarda ad esempio un organismo interno come “il Comitato di Partecipazione” composto da familiari degli ospiti, dai gestori, e dai sindacati che si riunisce periodicamente all’interno della struttura per analizzare il buon andamento della struttura stessa. Di più abbiamo chiesto che a questo organismo vengono ampliate le competenze e se pur non del tutto sufficiente sicuramente è un deterrente per coloro che cercano esclusivamente di fare affari sugli anziani pur infrangendo le leggi.
In modo frequente apprendiamo che gli operatori all’interno di queste strutture non sono ne professionalmente adeguate ne sufficienti in base al numero degli ospiti, per lo più non autosufficienti.
Abbiamo potuto appurare in questi tempi della presenza del Covid 19, quanto queste strutture RSA e Case di Riposo, siano state lasciate indietro, senza adeguati controlli e senza dispositivi di protezione soprattutto nella prima fase della pandemia. I numeri che ci venivano dati attraverso la stampa per il numero di contagi e di morti, sono stati impietosi e preoccupanti.
Crediamo quindi che è arrivata l’ora, da parte della Regione Lazio delle ASL e dei Comuni, di prendere in seria considerazione di mettere sotto la lente di ingrandimento strutture che ospitano i nostri anziani, i nostri genitori, i nostri nonni. Non aspettiamo l’ennesimo avvenimento dopo il quale non c’è più niente da fare ne per la vita degli anziani e neanche per le ferite psicologiche e le umiliazioni.