Anche una calciatrice al Torneo Santa Rosa Città di Viterbo – Interforze

Torneo Santa Rosa Città di Viterbo – Interforze

Giunto alla sua III edizione, il Torneo Santa Rosa Città di Viterbo – Interforze si pone l’obiettivo di portare avanti nel tempo un bagaglio di sani principi, gli stessi che si traducono nella tranquillità di potersi divertire, grazie anche alla partecipazione attiva dei cittadini.
Una famiglia che si sta già allargando, sta crescendo e lavora a stretto contatto con tutte quelle realtà associative viterbesi, unite da una vision e mission comuni e che hanno voluto contribuire attivamente affinché il progetto si ingrandisse. E quest’anno il torneo verrà anche ricordato per dei particolari che vanno oltre la competizione nel campo da gioco. Questo particolare si chiama Maria Chiara Chiavolini. Classe 1988, di Terni, si è arruolata nell’Esercito Italiano alla giovane età di 19 anni e oltre all’amore per il suo Paese, ad animare Chiara c’è sempre stata anche una forte passione per il calcio. Appena dodicenne, infatti, con la tenacia e la determinazione che la caratterizzano, vince le resistenze di quegli anni e inizia a giocare a pallone e a partecipare a tornei locali. Oggi Chiara, una giovane donna sposata e madre di una bimba di due anni e mezzo, è riuscita ad unire le sue due grandi passioni sotto un’unica “bandiera”: quella della squadra di calcio dell’Associazione Nazionale Aviazione dell’Esercito (ANAE) Sezione Muscarà, costituita per il Torneo di calcio Santa Rosa, una competizione Interforze a scopo benefico.

Unica donna presente fra tutte le squadre in gara, la sua partecipazione sta rappresentando un passo significativo verso l’inclusione e l’uguaglianza nel mondo dello sport. Questo però non sarebbe stato possibile senza la visione progressista che anima l’Aviazione dell’Esercito grazie alla guida del suo Comandante, il Generale di Divisione Andrea Di Stasio, che, apprezzando il valore e il potenziale delle donne in campo militare, ha sempre promosso e sostenuto iniziative per garantire loro pari opportunità di avanzare e di eccellere. Possiamo quindi dire che l’Aviazione dell’Esercito e l’ANAE, che di fatto rappresentano due facce della stessa medaglia, hanno riconosciuto l’importanza dello sport come strumento di coesione e unità tra il personale militare e, la sua squadra di calcio, composta sia da uomini che donne, ha contribuito a creare un ambiente in cui tutti i membri si sentono valorizzati e coinvolti. 

La squadra dell’ANAE è dunque diventata un esempio di diversità e coesione, rappresentando un’unità in cui uomini e donne lavorano insieme per raggiungere un obiettivo comune. Già dal primo incontro Chiara si è fatta notare con il suo piglio fermo e combattivo che ha dato filo da torcere agli avversari e meritandone il rispetto. La sua presenza nella squadra dei baschi azzurri è  sicuramente di ispirazione per molte altre ragazze a perseguire i propri sogni e a non farsi condizionare dalle resistenze, perché, con impegno e dedizione, è possibile superare ogni ostacolo e raggiungere qualsiasi traguardo.