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La fontana delle Sette Cannelle detta del Butinale

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Ai tempi degli etruschi già esisteva una fonte, il cui cunicolo è scavato nel masso vivo, che continuò a fornire acqua anche nella città romana ed è quindi la  più antica di Tuscania.

Viene chiamata del “Butinale” dal termine bottino, un laghetto che si trova sotto la piazza soprastante del centro storico di Toscanella.

 Nel 1309, quando il  papa Clemente V,  il francese Bertrand de Got aveva trasferito la santa sede in Francia  ed aveva   fissato  la sua dimora e quella della Curia a Poitiers,  fu fatta costruire dal podestà romano Lorenzo di Guglielmo Cenni e si inaugurò nel mese di settembre.

E’ a parete addossata con una vasca rettangolare e si trova nel terziere medievale di Valle.

Si trova vicino all’antico  palazzo comunale ed era molto importante per la sicurezza della disponibilità dell’acqua , anche durante i frequenti assedi  delle numerose guerre del passato.

 Tuscania  ed il Patrimonio di San Pietro in Tuscia erano allora soggetti al Campidoglio e, in effetti,  oltre allo stemma  scudocrociato del comune di Toscanella, vi è scolpito anche quello della città di Roma:  S. P. Q. R..

Il podestà romano aveva un’autonomia giudiziaria, civile, penale ed amministrativa.

Vi sono poi nella parete altri stemmi:  del podestà ,con un leone ed un lupo rampanti, della famiglia Gatti, con le bande orizzontali,  che era proprietaria di molti immobili della zona, degli Annibaldi, famiglia romana baronale che possedeva il Colosseo e diversi castelli nello stato pontificio, con quattro  fasce orizzontali e sei sfere,  e dei Ruspoli, originari di Firenze tra i quali Bartolomeo, nel 1529 ,venne nello stato pontificio dove fece società con lanieri e banchieri, con sei monti ed un albero; queste famiglie effettuarono dei restauri alla fontana durante i secoli.

Fu costruita con il nenfro tuscanese, bellissima  pietra vulcanica violacea e rosacea, i cui conci  hanno una  particolare coloritura ed una  raffinatezza nello sfondo.

Vi sono sette mascheroni dai quali esce l’acqua, che proviene da sorgenti perenni che alimentavano gli orti confinanti, le antiche terme romane  ed un molino ad olio.

Nella piazza si svolgeva la vita popolare e mercantile, con il commercio delle erbe e del pesce, con le botteghe artigiane, soprattutto quelle dei vasai ed il macello pubblico.

 L’epigrafe, sempre  in nenfro, scritta in caratteri gotici “ANNO DOMINI MILLESIMO CCC NONO MENSE SEPTEMBRIS TEMPORE POTESTARIE DOMINI LAURENTII GUILLELMI DE URBE”  ci ricorda che fu edificata  nell’anno del Signore 1309,  al tempo del potere podestarile del signor Lorenzo di Guglielmo da Roma.

Un’ altra iscrizione ci ricorda che, nel 1853, fu restaurata dal Comune di Tuscania, quando era Gonfaloniere del popolo Giuseppe Dottarelli.

Mauro Loreti

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