Oltre duecento i visitatori nel mese di maggio per le aree archeologiche di Tuscania

Ripartono Gruppo Archeologico Città di Tuscania

Ad un mese esatto dalla riapertura delle aree archeologiche di Tuscania, il Gruppo Archeologico Città di Tuscania fa un primo bilancio degli ingressi. Sono stati oltre duecento i visitatori nel mese di maggio, un risultato eccezionale anche in vista della stagione estiva, che sta iniziando e in vista delle molte iniziative dall’alto valore culturale che sono in programma.

I moltissimi visitatori hanno potuto percorrere i nuovi percorsi all’interno della Riserva Naturale Regionale di Tuscania visitando le straordinarie necropoli rupestri di Pian di Mola e della Peschiera.

“Siamo veramente soddisfatti di questo primo mese di riaperture – commenta il Direttore Alessandro Tizi – perché dimostra come l’incessante lavoro volontario da parte dei soci stia rappresentando un volano per lo sviluppo dell’intero territorio. I visitatori hanno accolto con entusiasmo la riapertura delle aree archeologiche e il nostro progetto di valorizzazione va avanti con forza.

Questa è l’occasione per fare un primo, veloce, bilancio del progetto, che dopo molti anni vede un numero considerevole di cittadini supportare l’associazione in molti modi. È la rinascita dell’archeologia di Tuscania e del suo territorio in forme nuove, comunitarie e pubbliche. Un ringraziamento sentito va in primo luogo alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, perché sta credendo nel progetto e nelle iniziative dell’associazione. Prova ne è la firma del nuovo, inclusivo, protocollo d’intesa. Inoltre, vogliamo ringraziale il Comune di Tuscania e la Provincia di Viterbo per il supporto nelle attività di recupero e valorizzazione dei percorsi di visita.

È un primo passo molto importante – conclude il Direttore Tizi – che ci fa guardare serenamente al futuro. Presto si procederà anche al recupero della terza fondamentale area archeologica, quella urbana sul colle di San Pietro, in cui da giorni i volontari stanno intervenendo per liberarla dalla vegetazione infestante che rischia di danneggiare irrimediabilmente le strutture archeologiche. Il Gruppo Archeologico Città di Tuscania c’è e ci sarà con nuovi, rilevanti progetti di archeologia pubblica e comunitaria.”