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Bando PRIN 2022: premiata la ricerca dell’Università degli Studi della Tuscia

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TRA I VINCITORI, UN PROGETTO SULLE POTENZIALITÀ DI NUOVE MOLECOLE BIOATTIVE, ISOLATE DA FUNGHI MARINI, PER LO SVILUPPO DI STRATEGIE TERAPEUTICHE INNOVATIVE

Production and characterization of new bioactive molecules against emerging and/or multidrug-resistant pathogens by neglected poly-extremophilic marine fungi (MYCOSEAS) – Produzione e caratterizzazione di nuove molecole bioattive contro patogeni emergenti e/o multiresistenti da parte di funghi marini poli-estremofili” è il titolo del progetto guidato dall’Università degli Studi della Tuscia risultato tra i vincitori del bando PRIN 2022.

Il progetto, che vede come coordinatore scientifico Massimiliano Fenice, docente responsabile del laboratorio di microbiologia e microbiologia marina applicata e professore ordinario di microbiologia del Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche (DEB), ha ottenuto un finanziamento ministeriale di circa 203.000,00 euro.

Il progetto prevede tre unità di ricerca: oltre all’Università della Tuscia partecipano anche l’Università degli Studi di Palermo, Dipartimento di Scienze e tecnologie biologiche, chimiche e farmaceutiche (con i docenti Domenico Schillaci e Donatella Ferraro) e dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Dipartimento di farmacia (con la docente Simona De Marino e Gerardo Della Sala della Stazione zoologica di Napoli “Anton Dohrn”).

Questo progetto si propone come obiettivo principale lo studio della biodiversità fungina del Mar Mediterraneo, per produrre (mediante l’ausilio di biotecnologie microbiche ovvero l’impiego di microrganismi per produrre sostanze) e caratterizzare strutturalmente molecole bioattive utili al contrasto di malattie causate da patogeni emergenti come virus, batteri o funghi, resistenti a diversi farmaci.

I funghi marini sono in grado di produrre un’ampia gamma di sostanze bioattive, dotate anche di interessanti proprietà farmacologiche, le cui potenzialità, dal punto di vista biotecnologico, non sono state ancora pienamente studiate. In aggiunta, le ricerche finora condotte si sono concentrate su ceppi provenienti da regioni temperate e tropicali, lasciando quelli originari del Mar Mediterraneo relativamente inesplorati.

Questo progetto, condotto con un approccio interdisciplinare, prevede diverse attività. In particolare, si prevedono una fase iniziale di selezione (anche con metodi di screening molecolare) e coltivazione di funghi marini potenzialmente in grado di produrre metaboliti bioattivi e una seconda fase di estrazione, isolamento, purificazione e caratterizzazione strutturale delle molecole bioattive per lo sviluppo futuro di potenziali nuovi farmaci antimicrobici. A quest’ultima si associano attività di analisi metabolomiche (analisi su profili metabolici a molecole piccole) e di test biologici per la verifica delle attività delle molecole prodotte su ceppi patogeni di riferimento.

Le implicazioni di questa ricerca sono estremamente ampie. Da un lato, la strategia adottata è in linea con gli obiettivi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che promuove lo sviluppo di una Blue Economy basata sulla conservazione e gestione sostenibile dell’ambiente e delle sue risorse. Dall’altro, il progetto potrebbe consentire sviluppi molto interessanti anche per il settore medico-farmaceutico, portando all’ottenimento di molecole utili per nuove ed avanzate terapie farmacologiche. Questo non solo porterebbe benefici per la salute umana, ma potrebbe anche fornire soluzioni per alcuni problemi socio-sanitari legati alla farmacoresistenza.

Diego
Diegohttps://www.ontuscia.it
Graphic and Web Designer

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