Viterbo, inaugurata la mostra “La forza della fede. Mostra storico-documentaria sulla festa di Santa Rosa”

La forza della fede. Mostra storico-documentaria sulla festa di Santa Rosa

Alla presenza delle più alte cariche civili, militari e religiose, è stata inaugurata la mostra “La forza della fede. Mostra storico-documentaria sulla festa di Santa Rosa” allestita presso il Monastero di S. Rosa (via S. Rosa 33 – Viterbo). Il Vescovo di Viterbo mons. Lino Fumagalli, dopo il taglio del nastro effettuato con il prefetto Antonio Cananà e con il sindaco Chiara Frontini, ha sottolineato: “Collaborare tutti per il bene di Viterbo è fondamentale. Tutti ci dovemmo impegnare per custodire e trasmettere per poi tramandare il “tesoro Santa Rosa” enorme ricchezza della città di Viterbo”.


La mostra è stata organizzata, con cura, fede, amore e dedizione, sotto l’occhio vigile di Suor Francesca Pizzaia incredibile vulcano della congregazione cattolica a cui è stato affidato tutto il comprensorio del Santuario  e che a dire il vero dal suo insediamento ha rivoluzionato il modus di approccio alla Santa Viterbese,  dal Centro Studi Santa Rosa da Viterbo onlus con il contributo del Comune di Viterbo ed è il frutto di una collaborazione sinergica tra vari enti e istituzioni locali e non solo: l’Università degli Studi della Tuscia; il Monastero delle Clarisse di Santa Rosa di Viterbo; la Federazione “S. Chiara” delle Monache Clarisse Urbaniste d’Italia (Archivio e Biblioteca); il Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa; Donne per la Rete sezione di Viterbo; l’Associazione Italiana Persone Down sezione di Viterbo; con il patrocinio della Diocesi di Viterbo e dell’Institute of Mediaeval Studies – University of St Andrews.
Il sindaco di Viterbo Chiara Frontini ha dichiarato. “Sono necessarie forza, fede e fiducia. Le suore Alcantarine hanno avuto una grande forza: si sono integrate in maniera egregia nella città, restituendo degli spazi preziosi del Monastero  a Viterbo. Essere qui oggi a recuperare uno spazio vicino al cuore dei viterbesi significa essere vicini alla popolazione.
C’è tanto da fare per prendersi cura della città. Il Centro Studi Santa Rosa rappresenta un’eccellenza a Viterbo. È necessario costruire la cultura del dono, dell’aiuto, del volontariato (e va sostenuto anche donando la percentuale prevista dalle norme nel momento in cui ci si appresta ad effettuare la compilazione del 730 n.d.r.)”.
“La prima cosa che ho capito assumendo la carica a Viterbo – ha detto il prefetto Antonio Cananà – è che c’è una devozione profondissima in Santa Rosa. Ma il culto del trasporto e la venerazione alla Santa sono di più di quanto mi aspettassi.
Per capire i viterbesi, allora, dovrò  vivere la festa e la manifestazione del trasporto: sarò presente a tutte le iniziative, ove invitato. Con grande piacere partecipo a questa. È splendido il posto e ciò che è stato fatto per rivitalizzarlo. Noi stiamo collaborando con il Comitato per garantire la sicurezza del trasporto secondo le norme vigenti”.

Eleonora Rava, cuore pulsante del Centro Studi Santa Rosa, ha illustrato la mostra, nella quale si possono ammirare documenti, oggetti e immagini relativi alla festa della patrona cittadina, organizzati in un percorso dinamico articolato in quattro sezioni:

  • nella Sala Capitolare sono esposti il quattrocentesco processo di canonizzazione di Rosa da Viterbo e gli originali delle due pergamene del 1512 con le quali fu istituita la processione civica in onore di santa Rosa;
  • nel Refettorio antico sono esposti i modellini e i bozzetti della Macchina di Santa Rosa, nonché altri oggetti legati al Sodalizio dei Facchini;
  • nella Sala delle Colonne è esposta la documentazione relativa al Corteo Storico e agli aspetti della liturgia e alla vita quotidiana delle monache di Santa Rosa nei giorni della festa;
  • nella Sala del Quattrocento, infine, sono esposti riproduzioni di bandi e manifesti della festa e sono proiettati a ciclo continuo video relativi alla Santa, alla festa, alla processione, al trasporto e al culto di Rosa in Italia e nel mondo.

La mostra osserverà il seguente orario: dal martedì alla domenica, 9:30-12:30 e 15:30-19:30. Nei giorni della festa (3-4 settembre) e per tutto il periodo di sosta della Macchina davanti al Santuario, l’orario sarà prolungato secondo un calendario che verrà reso disponibile prima dell’inizio della manifestazione.

Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio dei Facchini, ha ricordato che si può anche prendere visione  del “ciuffo spaziale”, portato da Roberto Vittori in orbita; è un ciuffo senza numero, conservato in una teca con certificazione NASA. Poi ha confessato: “Siamo molto emozionati quest’anno. Emozionati e carichi per il ritorno dopo la sosta forzata. Fra la folla, i facchini li riconoscerete dalla luce particolare che hanno negli occhi. Noi sentiamo l’entusiasmo e il trasporto della gente. Io sono stato facchino per 32 anni e so bene cosa significa”.

È intervenuta poi Caterina Valeri, di Donne per la rete, che ha ricordato che ha aderito  alla mostra  anche l’associazione Bambini Down. “I ragazzi – alcuni dei quali erano presenti in sala – saranno guide. È estremamente importante ai fini dell’inclusione l’inserimento dei ragazzi con sindrome di Down nel mondo del lavoro – ha aggiunto la presidente dell’associazione – Speriamo che le istituzioni, oltre alla scuola, siano sempre più presenti per aiutarli”.

È stata per l’occasione inaugurata la sala multimediale nel salone del Quattrocento, realizzata anche grazie al contributo della Fondazione Carivit.  Il presidente Luigi Pasqualetti ha asserito che “tale aula permetterà una maggiore diffusione dei lavori, anche non in presenza”.

Filippo Sedda ha illustrato il progetto dei lavori della sala multimediale e ha aggiunto: “Da più di 10 anni la Fondazione Carivit si interessa di Santa Rosa. È una collaborazione fra persone, iniziata già con il dott. Brutti e proseguita con il dott. Lazzari e il dott. Pasqualetti. L’aula multimediale è un gioiello di tecnologia. Speriamo diventi un luogo d’incontro per Viterbo”.

La mostra sarà visitabile fino al 31 ottobre 2022. L’ingresso è gratuito.