Viterbo, progetto sperimentale per facilitare le persone con disabilità uditiva nell’accesso ai servizi del Comune

Antonella Sberna

Al via dal prossimo settembre il progetto sperimentale per facilitare l’accesso ai servizi del Comune di Viterbo alle persone con disabilità uditiva, attraverso il coinvolgimento di interpreti Lis.

Un progetto che agevola la fruizione dei servizi forniti dall’ente, dedicati alle persone sorde. È quanto previsto nell’apposita delibera di giunta approvata lo scorso venerdì, proposta dall’assessore ai servizi sociali Antonella Sberna.

“Un progetto importante che questo assessorato ha deciso di realizzare, anche a seguito dell’approvazione da parte del consiglio comunale, lo scorso febbraio, della mozione per il superamento delle barriere linguistiche negli uffici pubblici”, ha spiegato l’assessore Sberna. Un percorso che in Comune parte da lontano, precisamente dal 2013, quando il consiglio comunale ha approvato la mozione per il riconoscimento della Lis. Lo scorso febbraio il consiglio comunale ha approvato un’altra mozione, riguardante le misure per la rimozione delle barriere linguistiche per soggetti con disabilità uditiva. Intanto, nel 2014, il Comune, con delibera di giunta, valutava positivamente la proposta dell’Ens, che da anni collabora con l’associazione Perché io segno di Viterbo, riguardante l’attivazione di servizi di interpretariato, intermediazione linguistica e assistenza per le persone sorde. Oggi, a pochi mesi anche dal riconoscimento ufficiale della Lingua dei segni, avvenuto con l’approvazione del decreto sostegni, al cui interno vi è un articolo con le «Misure per il riconoscimento della lingua dei segni italiana e l’inclusione delle persone con disabilità uditiva», il Comune di Viterbo propone il nuovo servizio. “Ritengo sia doveroso contribuire e promuovere simili servizi come quello che stiamo per avviare – ha aggiunto l’assessore Sberna -. In questo mese di agosto lavoreremo per far partire la fase sperimentale del servizio dal prossimo settembre attraverso una co-progettazione con chi, sul territorio, da sempre, si occupa di servizi rivolti alla comunità dei sordi. Un importante passo verso una fase determinante di una battaglia di civiltà, che ci auguriamo tutti conduca nel più breve tempo possibile alla piena integrazione e inclusione delle persone sorde”.