Presentato il “Rendiconto sociale Inps Regione Lazio 2022”

In crescita il numero di occupati, in lieve diminuzione il tasso di disoccupazione, con una sensibile riduzione del ricorso alla Cassa Integrazione. Sono alcuni dei dati che fotografano la situazione socioeconomica del Lazio, secondo quanto emerge dal rendiconto sociale 2022 della regione, promosso dal Comitato regionale con la fattiva collaborazione sinergica della Direzione regionale e del Coordinamento metropolitano di Roma, presentato il 7 novembre ad Anagni, nel Teatro storico del Convitto Principe di Piemonte.

Presenti Maurizio Soru, Presidente Comitato Regionale INPS, Vincenzo Damato, Direttore Regionale INPS Lazio, Nunzia Minerva, Direttore Coordinamento Metropolitano INPS Roma e Roberto Ghiselli, Presidente CIV INPS. Per le istituzioni, il saluto di Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio. Moderatore dell’evento Stefano Liali, vicepresidente del Comitato Regionale.

Un doveroso ringraziamento per il lavoro svolto va ai precedenti direttori che nel 2022 erano a capo delle due strutture: Rosanna Casella, direttore regionale Lazio, e Sergio Saltalamacchia, direttore coordinamento metropolitano di Roma.

Ad aprire i lavori, il Presidente del Comitato regionale Inps Lazio, Maurizio Soru, che ha sottolineato la particolarità del periodo considerato, in piena ripresa dalla crisi pandemica, dove l’intervento pubblico è stato fondamentale per la difesa della coesione sociale e per la protezione dei più deboli. Universalità e tempestività degli interventi, con l’aiuto prezioso degli intermediari, hanno permesso a molte categorie di cittadini di ricevere in tempi relativamente brevi sostegni dallo Stato. Un ringraziamento particolare va al Presidente del CIV che sta promuovendo e sensibilizzando la fattiva collaborazione sinergica tra l’Istituto e i Comitati Regionali/Provinciali. Tra gli obiettivi dell’Istituto vi è certamente quello sulle prospettive che attendono l’Istituto sulle sfide della digitalizzazione e della semplificazione delle procedure. Ha rilevato il valore della “Rete di relazioni tra le Parti Sociali, gli Intermediari e l’Inps” per rendere sempre più efficiente l’Istituto al servizio dei cittadini.

Vincenzo Damato, Direttore regionale, “Il rendiconto è un’occasione unica per dare numeri significativi sull’andamento socioeconomico di una regione. Per quanto riguarda il Lazio, Il panorama sociodemografico, in linea con la tendenza nazionale, è caratterizzato da un andamento naturale con saldo negativo costante: insomma, un progressivo aumento nel tempo dei decessi a fronte di una progressiva diminuzione delle nascite. In particolare, nel 2021 nel Lazio sono nati 37.000 bambini, rispetto ai 52.000 del 2011; i decessi, invece, sono stati 63.000 rispetto ai 55.000 del 2011. Questo racconta una popolazione che invecchia, con i giovani che fanno sempre meno figli”. “Il PIL del Lazio rappresenta più del 10% del totale nazionale, 186 miliardi di euro su 1678 di PIL nazionale. Il numero di occupati è in aumento. Un dato positivo è anche quello dei contratti a tempo indeterminato (come da tabella a pag. 32 del bilancio) nonostante gli effetti recessivi sull contesto economico globale determinati dalla pandemia Covid e i due conflitti che hanno creato un effetto domino in tutto il mondo. Anche il ricorso alla Cassa Integrazione è in calo, dopo l’esplosione del 2020: siamo passati da 13 milioni di ore del 2019 ai 260 milioni del 2020 per poi scendere nel 2021 a 155 milioni e a tornare nel 2022 a quota 27 milioni di ore”. “In questo contesto, l’Istituto ed è riuscito a garantire la tenuta sociale del Paese riuscendo a gestire una fase socioeconomica molto delicata, grazie allo spirito di abnegazione di tutti dipendenti dell’Istituto”.

Nunzia Minerva, Direttore del Coordinamento Metropolitano di Roma, “Il rendiconto è un momento di trasparenza e di accountability, ma anche un’occasione per aiutare l’Istituto a riconfigurarsi, a modulare offerta e servizi sulla base dei numeri emersi. Un esempio: la NASpI ha fatto registrare un incremento del 20%, perché il legislatore ha reso meno stringenti i requisiti per l’accesso. Si tratta di una prestazione importante, che l’INPS è in grado di liquidare in circa 15 giorni. L’Istituto è riuscito a riconfigurarsi, ad adattarsi a un fenomeno, a una decisione del legislatore. Un altro dato che registriamo è l’aumento delle domande di Opzione Donna, arrivate a quota 3.640”. “A Roma, il dato critico riguarda l’invalidità civile e la capacità dell’Istituto di accertamento sanitario: l’Istituto sconta una carenza grave di medici, in un contesto in cui si ricevono oltre 24.000 richieste di accertamento sanitario al mese”.

Ha preso poi la parola Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio: “Il rendiconto sociale INPS è un momento importante anche per le parti sociali, gli stakeholder, le istituzioni e le amministrazioni, chiamate in questi anni ad affrontare diversi momenti di crisi, da quella pandemica a quella energetica. Questi incontri possono migliorare le sinergie, con l’obiettivo ultimo di andare incontro alle esigenze dei cittadini, soprattutto di quelli più fragili. Questo è ancora più importante in anni difficili, condizionati dalla crisi pandemica e dai conflitti, in cui è fondamentale offrire un supporto alle fasce più deboli.

Ha chiuso i lavori il Presidente del CIV, Robertino Ghiselli, ha invitato a volgere lo sguardo al futuro che altrettanto presenta delle incognite sul piano dello sviluppo, dell’occupazione, del disagio sociale, ma offre anche delle opportunità da cogliere con il PNRR realizzando progetti sullo sviluppo economico-sociale e sulla tutela dell’ambiente. Forte è la consapevolezza dell’Istituto del rilevante ruolo in una società che si trasforma, quindi anche l’Istituto si deve trasformare: più informatica, più vicinanza all’utenza, celerità di accesso alle prestazioni. “Il rendiconto sociale è un’occasione di confronto, un punto di partenza per una collaborazione che si deve gestire nel tempo. È importante che, a partire da dati che fotografano una situazione socioeconomica, si possano avere strumenti, anche per i decisori, per gestire e affrontare i problemi”.