“Stanno arrivando bollette dell’acqua molto salate”, Non Ce La Beviamo chiede a Talete più trasparenza

Non ce la Beviamo

«Stanno arrivando bollette dell’acqua molto salate – denunciano dal Comitato Non Ce La Beviamo – nonostante i problemi che nella nostra provincia investono il settore idrico: l’arsenico e la qualità dell’acqua erogata, i continui aumenti tariffari già subiti negli anni precedenti, le frequenti perdite nella rete che, talvolta, causano interruzioni del servizio, errori di fatturazione, difficoltà di interlocuzione con il gestore ecc.

E mentre i cittadini sono costretti a lottare quotidianamente con questi problemi,  Il  Direttore Generale di Talete Spa non perde l’occasione per attaccare chi cerca di rappresentare le istanze dell’utenza, affermando l’infondatezza di alcune  questioni di carattere amministrativo relativamente alla mancanza di attuabilità della procedura di conciliazione e terminando con giudizi che invadono la sfera politica e sociale, non attinenti al ruolo che riveste.

Partendo dalla questione amministrativa, teniamo a precisare che  non ci risulta  né in bolletta né sulla Home Page del sito di Talete Spa, alcun riferimento relativo alla possibilità di accesso alla procedura di conciliazione. Vengono indicati una serie indirizzi di posta elettronica, ma non quello dedicato alla procedura di conciliazione. Solo all’interno del sito, infatti,  in una sezione residuale, anonima (Informazioni Utili) e, a nostro parere difficilmente reperibile, è possibile trovare un rimando.

Vorremmo sapere cosa intende fare la Talete s.p.a. per colmare tale lacuna nella conoscibilità e quindi nella effettiva accessibilità della procedura.

Ciò anche in considerazione  della penuria di mezzi e di competenze tecnologiche che caratterizza una parte significativa dell’utenza idrica, che potrebbe invece trovare rappresentanza attraverso uno strumento totalmente gratuito.

Evidenziamo inoltre che sono previste  delle relazioni annuali circa le attività svolte in sede di organismo di conciliazione, così da permettere una valutazione più generale e complessiva delle criticità riscontrate dagli utenti del servizio. Ebbene, con l’unica eccezione di un generico report del 2015, non ci risultano relazioni annuali reperibili sul sito specificamente dedicate.  Sarebbe interessante capire se tali  relazioni annuali siano state effettivamente redatte ed in che modo siano state poi pubblicate.

Per il momento ci siamo limitati a specificare ciò che si ritiene carente relativamente alla conciliazione, ma la  realtà è che Talete Spa opera con lo stesso metodo anche in altri casi piuttosto rilevanti nonostante  sia una società soggetta al rispetto della trasparenza, non solo per una questione di correttezza contrattuale nei confronti degli utenti, ma a norma di quanto sancito dal D. Lgs 33/2013 “Decreto trasparenza”.

Facendo una ricognizione all’interno del sito, infatti, e precisamente nella sezione “Società trasparente”, ci si trova di fronte ad una evidente scarsità di documentazione.

Nello specifico, le sottosezioni elencate di seguito restituiscono in tutti i casi un’unica dicitura “La sezione è priva di documenti:

  • Performance, Ammontare complessivo dei premi,Sovvenzioni, contributi, sussidi e vantaggi economici, Criteri e modalità, Atti di concessione, Beni immobili e gestione del patrimonio, Patrimonio immobiliare, Controlli e rilievi sull’amministrazione ,Organi di controllo che svolge le funzioni di OIV, Organi di controllo amministrativo e contabile, Servizi erogati, Class action, Costi contabilizzati,Liste di attesa,Servizi in rete, Pagamenti, Indicatore di tempestività dei pagamenti, IBAN e pagamenti informatici, Opere pubbliche, Atti di programmazione delle opere pubbliche, Tempi, costi e indicatori di realizzazione delle opere pubbliche.

A voler essere precisi entrando nella sottosezione, Organi di controllo che svolge le funzioni di OIV, qualcosa si trova, ma le relazioni dell’Organismo Indipendente di Valutazione si fermano al 2017.

La stessa bolletta risulta il più delle volte incomprensibile, con voci poco chiare e importi che variano in modo indecifrabile.

Di fatto, da quando il servizio idrico non è più gestito  su ogni territorio( come quando era in capo ad ogni Comune ) si è complicata la vita a chiunque abbia avuto l’esigenza di avere chiarimenti.

A fronte di ciò e in considerazione che anche  le ultime bollette recapitate riportano cifre considerevoli, sarebbe stata opportuna la disponibilità all’ascolto e al confronto da parte della Società,  invece dobbiamo prendere atto di un attacco politico  che mira a screditare l’operato del Comitato con affermazioni  non corrispondenti alla realtà (”Si promulga soltanto l’applicazione di leggi fantasma, di ipotesi immaginarie di riduzione delle tariffe, di inaccettabile abbandono delle ingiunzioni di pagamento a chi usufruisce di un servizio e non lo paga (i furbi, non gli indigenti che sono tutelati)”.

Facciamo presente che:

– la Legge 5/2014 citata dal Comitato non è una Legge fantasma ma è una Legge Reg.le esecutiva a tutti gli effetti e  approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale,  regolarmente pubblicata  sul Gazzettino Ufficiale della Regione Lazio

–  la riduzione delle tariffe non è una ipotesi immaginaria  ma si ottiene  attraverso una sana gestione,  tramite i finanziamenti della fiscalità generale che in questo territorio non ci risulta siano stati ufficialmente richiesti, nonché attraverso i tagli alle spese inutili del gestore

  • il comitato non ha mai parlato di abbandono di ingiunzioni di pagamento ma di tutela delle categorie deboli (i furbi a quanto pare in questo contesto si difendono egregiamente visto l’ammontare dei debiti inesigibili) e ha anche rappresentato la grave criticità del meccanismo dei conguagli delle bollette, spesso di entità non sostenibile per gli utenti e causa quindi di involontaria morosità.

In altre parole  chiediamo il rispetto dei diritti dei cittadini perché ottenere procedimenti trasparenti ,  bollette leggibili, e accessibili a tutti è prerogativa legittima di tutta la comunità».