Due ore di bel teatro a Ferento con Siravo e le allegre comari

Lo spettacolo Falstaff e le allegre comari di Windsor andato in scena al Teatro Romano di Ferento per la stagione Teatrale 2022 è una delle più celebri commedie di William Shakespeare, rappresentato nella versione del drammaturgo Roberto Lerici per la regia di Carlo Emilio Lerici con Edoardo Siravo nei panni di Sir John  Falstaff. Tra gli attori Francesca Bianco, Marco Bonetti, Fabrizio Bordignon, Gabriella Casali,  Giuseppe Cattani, Beatrice Coppolino, Alessandro Laprovitera,  Ruben Rigillo,  Germano Rubbi,  Susy  Sergiacomo, Roberto Tesconi,  Tonino Tosto, produzione del Teatro Belli di Antonio Salines.

Gli spettatori (dobbiamo dire non pochi) che hanno assistito alla rappresentazione  hanno goduto dell’interpretazione del testo che il grande drammaturgo  Lerici curò nel 1988 per Mario Carotenuto,  dove Sir Falstaff (nei cui panni si è perfettamente calato Siravo), reduce dalla prima guerra mondiale, proiettato negli anni ’20, propone una esilarante ma attuale soggetto.

L’interpretazione di Siravo, con le “comari” accanto, ha dato al pubblico la possibilità  di assistere  ad una interpretazione  brillante, che ha fatto riflettere in quanto specchio del comportamento della società moderna.

Falstaff fa riflettere su un mondo comandato da un’idea di successo e bombardato da false notizie e false calunnie. Un’idea di mondo che guarda caso lo si legge sui giornali.

Ma la storia intrigante e allegra al contempo con un turbinio di porte che si aprono e chiudono è incentrata sull’amore contrastato tra due  giovani, con  equivoci, scambi, travestimenti e beffe, commedia condotta interamente da donne “libere”, oltre che “allegre”, proprio perché libere di pensare e agire come le donne del nostro tempo.

In questa versione, Edoardo Siravo e la sua ‘armata Brancaleone’ rappresentano quello che noi siamo anche oggi. Perché è l’epoca dei “tutti gabbati”. E alla fine allegri sono gli spiriti ma tristi gli uomini. Ancora una volta le scelte di Patrizia Natale direttore artistico del Consorzio TEATRO TUSCIA ha portato a calcare le tavole del palcoscenico di Ferento un prodotto e una compagnia teatrale che non ha deluso le aspettative dei presenti.