Il motivo principale che ha scatenato la crisi politico-amministrativa nella città di Montefiascone, che si va aggravando ogni giorno di più, sembra sia una conseguenza dei lavori che si stavano facendo sul lungo lago in continuità con quelli del Biodistretto del Lago di Bolsena.
Per questi lavori, da tutti ritenuti importanti per la riqualificazione della zona, l’Amministrazione guidata dalla Sindaca Giulia De Santis, aveva fatto un regolare e dettagliato capitolato che prevedeva il taglio della canne infestanti, l’estirpazione delle loro radici, la bonifica del terreno sulla riva, la messa a dimora di nuove piante autoctone, la realizzazione di una protezione (staccionata) con legname di castagno adeguatamente trattato per resistere nel tempo alta circa un metro. L’investimento previsto era di circa settemila euro.
Com’è ormai a tutti noto, negli ultimi giorni di dicembre questi lavori, dopo la realizzazione del primo step, sono stati bloccati e nel Consiglio comunale del 31 dicembre 2023, a seguito della richiesta di chiarimenti presentata dall’opposizione, un assessore ha risposto che i lavori non erano bloccati ma erano da ritenere terminati.
Alla ditta Bionova, incaricata di effettuare i lavori, era stato comunque chiesto di fermarsi. Dopo qualche giorno l’Amministrazione ha provveduto al pagamento dei settemila euro con bonifico bancario come previsto nel capitolato.
La crisi politico-amministrativa sembra sia emersa, non tanto per il blocco tecnico dei lavori, ma per il fatto che la ditta sia stata ugualmente pagata senza che abbia portato a termine tutti i lavori previsti nel capitolato.
Le questioni interne ad gruppo di maggioranza che possono generare l’apertura di una crisi si possono solo ipotizzare, potrebbero essere anche molto complesse, tanto da rendere difficile se non impossibile un confronto di chiarimento, proprio perché è difficile identificarle tutte nel dettaglio. Certo è che in queste ultime settimane si è notata la continua presenza dei Carabinieri Forestali nella zona dei lavori sul lungo lago.
Pietro Brigliozzi
