Scorie nucleari, la battaglia della Tuscia: sindaci e cittadini contro il deposito

«Quella del 1 febbraio è stata una giornata importante perché non ci sentiamo più soli, i Comuni della Tuscia hanno bocciato all’unanimità la possibile realizzazione dell’impianto nazionale dei rifiuti radioattivi nella Tuscia».

Sono le parole del sindaco di Montalto di Castro Emanuela Socciarelli che ha organizzato, insieme al Comitato Montalto Futura e alle associazioni di categoria, l’assemblea pubblica al teatro Comunale Lea Padovani con la partecipazione di sindaci ed esperti per dire “no” al progetto di un impianto nazionale per la gestione delle scorie radioattive nella provincia di Viterbo. 

All’incontro è stato ricordato che i Comuni della Tuscia interessati dal progetto avevano già espresso in consultazione pubblica le loro osservazioni alla Sogin, la quale non aveva preso in considerazione le relazioni tecniche e scientifiche presentate.

«In questa nuova fase della battaglia – aggiunge il sindaco Socciarelli – con l’aiuto del Presidente della Provincia Alessandro Romoli, che ringrazio, è stato avviato da parte dei Comuni un ricorso al Tar che andrebbe ad eliminare la Tuscia dalla Carta nazionale. Questo territorio – conclude il sindaco Socciarelli – ha già vissuto l’esperienza di impianti che hanno portato una pioggia di soldi, ma di fatto hanno lasciato delle ferite aperte. Ringrazio gli amministratori comunali, i comitati, le associazioni, i relatori e i tanti cittadini che hanno preso parte all’evento». 

All’incontro erano presenti i sindaci di Canino Giuseppe Cesetti, di Arlena di Castro Publio Cascianelli e di Tessennano Ermanno Nicolai; i vicesindaci di Cellere Antonio Crabolu, di Piansano Enrica Moscatelli, di Farnese Maurizio Corizi e di Tarquinia Luigi Serafini; l’assessore di Tuscania Stefania Nicolosi e i rappresentanti dei vari comitati e associazioni ambientaliste del territorio, oltre gli agricoltori locali.