Chiara Frontini promette sicurezza e la riqualificazione di San Faustino

Chiara Frontini

A causa dei lavori in corso per la sistemazione di Piazza San Faustino, la Frontini per il suo intervento odierno si è fermata al Sacrario. “A San Faustino, ma anche qui al Sacrario – ha esordito – troppo spesso abbiamo letto, se non assistito, a scene di degrado, sia ambientale che umano. Il progetto San Faustino è tra i primi punti dedicati ai quartieri della città perché è nel cuore di Viterbo ed è storicamente una delle zone del centro più identitarie e qualificate, ha bisogno di riqualificazione.

Chiara Frontini

Un progetto che va affrontato adottando un approccio coordinato che parte dalla sicurezza urbana, che prevede la rigenerazione ambientale, lo sviluppo economico e la rivitalizzazione culturale, compresa l’incentivazione al ripopolamento. Per questo a fianco a me – ha sottolineato la candidata a Sindaco – ho Umberto Di Fusco, ex dirigente della Polizia di Stato in quiescenza, che ha ricoperto incarichi presso la Questura di Viterbo e il colonnello Giancarlo Martinengo dell’Aves.

Chi meglio di loro può quindi affrontare le problematiche della sicurezza.

Del resto, la sicurezza e la vivibilità di un quartiere sono questioni serie, e come tali vanno affrontate, con una strategia composta appunto da questi elementi:

  • la sicurezza intesa come controllo del territorio, soprattutto nell’immediato, come deterrente;
  • nel medio periodo, lo sviluppo economico, perché solo con attività commerciali e negozi le vie acquistano vita, e solo con un lavoro i cittadini possono rimanere;
  • cultura ed eventi, per rendere partecipate e vissute le vie, anziché deserte;
  • rigenerazione urbanistica, che comincia con l’illuminazione e la manutenzione  delle strade, la cura del decoro urbano e che permette poi di sviluppare soluzioni a favore dei cittadini;
  • i cittadini stessi, specie nella loro veste di residenti.

Garantire sicurezza significa contrastare il degrado, che equivale a sua volta a combattere i fattori di discriminazione, marginalità, miseria che portano molte persone all’esclusione sociale: le politiche di sicurezza integrata si sviluppano nel medio-lungo periodo, necessitano di competenze varie e intersecanti i vari settori, in particolare urbanistica, lavori pubblici, ambiente e servizi sociali e sono volte al perseguimento di fattori di equilibrio e di coesione sociale, di vivibilità e di prevenzione”.

Umberto Di Fusco