Regione Lazio stoppa l’ente di formazione dell’assessore alla Cultura di Montefiascone: non è accreditato. E i corsi spariscono dal sito web

La Regione Lazio attraverso la Direzione Istruzione e Formazione ha provveduto a segnalare che Formavitae S.r.l.s non è un ente presente nell’elenco delle istituzioni di formazione accreditati, quindi i corsi erogati e realizzati anche parzialmente nel territorio regionale non sono validi ai fini della partecipazione a pubblici concorsi.

È proprio la Regione a precisare che al termine di corsi non autorizzati “da alcun ente pubblico titolare, non si ottiene l’attestato di qualifica valido ai sensi della Legge 845/1978 e/o del D.lgs 13/2013”. La Regione parla chiaramente di “corsi irregolari”.

Ma chi è Formavitae S.r.l.s?

Una società con sede a Viterbo che fa riferimento ad un noto personaggio politico locale: Fabio Notazio, già Assessore del Comune di Montefiascone con deleghe all’Agricoltura, Cultura, Protezione Civile, Rapporti con l’Università e valorizzazione Via Francigena.

Notazio, secondo quanto riporta lui stesso nel suo profilo personale, risulta amministratore di quello che definisce “polo didattico e universitario”, dal gennaio 2016. Dalle informazioni camerali risulta invece che ricopre il ruolo di amministratore unico a partire dal 2019.

Linkdin Notazio

E proprio nel corso del 2019, secondo quanto Ontuscia.it è in grado di riferire, che partono alcune segnalazioni alle autorità competenti circa la natura degli attestati rilasciati dall’Ente di formazione.

Un serie di accertamenti hanno quindi portato la Regione Lazio alla pubblicazione di una nota in cui viene messo nero su bianco che l’ente Formavitae Srls non figura tra quelli accreditati.

Da informazioni raccolte presso la Direzione regionale, in molti casi tali irregolarità vengono rilevate attraverso il monitoraggio di fonti web e social, nonché su precise segnalazioni.

Dopodiché è proprio la Regione a comunicare l’abuso presso le autorità competenti, per le eventuali conseguenze penali del caso.

È la stessa Regione a precisare che conseguire Titoli o Diplomi in maniera irregolare è illegale. Pertanto se le autorità dovessero scoprilo anche dopo 5 o 10 anni, si sarà perseguiti per Legge ed il titolo sarà ritenuto “nullo”.

Il titolo nullo è imprescrivibile ed equivale a non averlo mai conseguito.

Regione Lazio Corsi OSS

Nella maggior parte dei casi si tratta di corsi per il conseguimento del titolo di Operatore Socio Sanitario (OSS), come facilmente verificabile dalle stesse segnalazioni della Regione.

Torniamo quindi a Formavitae. Il sito della società fino a qualche giorno fa riportava una serie di informazioni sui corsi erogati. I profili social della stessa richiamavano l’attenzione sull’offerta di corsi, tra cui quello di OSS che, come veniva precisato nelle Informazioni Generali, “sono realizzati unicamente da enti accreditati ed autorizzati dalle Regioni e/o dalle province Autonome e si devono svolgere nel territorio dell’amministrazione che li ha autorizzati”.

Ma anche di corso di Operatore Socio Assistenziale.

Formavitae1 Formavitae2 Formavitae3

Ora queste pagine sono sparite, ovvero i corsi non sono più disponibili. Spariti anche i post promozionali su facebook.

Che sia una conseguenza della segnalazione della Regione? O meglio, viene da chiedersi: ma se Formavitae non era accreditata per rilasciare questi titoli perché fino a qualche giorno fa erano presenti nell’offerta formativa?

Un’altra domanda che sorge non può che fare riferimento alla figura dell’Assessore. Un amministratore, per altro con specifica delega alla Cultura, come potrà spiegare questa vicenda?

Nella sua presentazione come candidato alle Elezioni Politiche, nel 2018, Notazio dichiarava così: “Mi occupo di università privata, preparo i giovani alla partecipazione ai concorsi”. Il che, associato al ruolo ricoperto in Formavitae come da informazioni camerali, non lascia spazio a dubbi circa la sua attività professionale.

Come non sapere, allora, che l’ente non era autorizzato a svolgere un preciso tipo di formazione? Oggi che fine hanno fatto i post promozionali, le pubblicità fino a ieri presenti sulla pagina web e sui social della azienda?

Ma soprattutto i titoli eventualmente già rilasciati, e che per la Regione in assenza di accreditamento sono irregolari, che fine faranno?

Le stesse fonti regionali a cui si accennava in precedenza oggi ci dicono che l’attività di segnalazione è fondamentale per evitare abusi e vere e proprie truffe in cui cadono vittime ignari cittadini allettati dalla possibilità di avere finalmente un lavoro, così come lo è la diffusione dei nomi degli Enti non accreditati e quindi non in regola con la normativa vigente.

Monica Cuprifi