INNAMORAMENTO ED AMORE

Nella sua teoria socio-psicologica Francesco Alberoni afferma, nel testo del titolo, che l’innamoramento è un processo della stessa natura della conversione religiosa o politica.

Le persone si innamorano quando sono pronte a cambiare, a ri/orientarsi, e lo sono quando non hanno alcuna alternativa o almeno un nuovo obiettivo per i propri sentimenti.

L’innamoramento, secondo Alberoni, si compone di un rapido processo di destrutturazione e ristrutturazione che chiama stato nascente, in cui l’individuo diventa capace di fondersi con un’altra persona e creare una nuova coppia ad altissima solidarietà: .

L’innamorato, si sottopone a delle prove di verità, per  sé ed a prove di reciprocità per il partner,  se ne  derivano delle soddisfazioni e delle certezze, si produce un amore stabile proiettato sia verso il cambiamento che verso il futuro.

Teoria questa quantomeno interessante e da approfondire, che fa il paio con quelle sulla manipolazione dell’opinione pubblica di Edward Bernays, parente di Sigmund Freud, da cui apprese e studiò il concetto dell’inconscio come motore della condotta  umana.

Se proviamo ad applicare questi ragionamenti a Giorgia Meloni, ci troviamo a scoprire che calzano come un guanto nella spiegazione del suo improvviso ed eclatante consenso: passare dal 4% al 30%, e soprattutto mantenerlo, merita un approfondimento applicando discipline ed elucubrazioni insolite, ma attualissime in mano ad abili spin doctors.

Intanto il contesto:fenomeni di innamoramento si sono succeduti con velocità di processo mai visti prima: da Berlusconi, a Grillo, Renzi, Salvini, sino ad esaurire le offerte politiche in campo, lasciando come obiettivo inconscio d’amore un partitino apparentemente mai coinvolto nel potere politico e soprattutto una leader apparentemente nuova di zecca.

La fisicità di Giorgia Meloni è perfetta: il mix di colori biondo dei capelli, rosso delle labbra, azzurro degli occhi è vincente (alla Chiara Ferragni), il tutto in un volto gradevole ed espressivo, che spesso vira al bello.

La figura poi, così minuta, talvolta goffa e dimessa e talvolta elegante e austera, ispira sentimenti positivi: di protezione, di simpatia, di paternalità o materialità, specie quando la sua brevilineità (163 cm.), si appaia con uomini ai quali giunge alla spalla o ai fianchi.

La sua dimestichezza con l’inglese fluido, che gli deriva dai suoi studi, le consente di dialogare alla pari con tutti gli altri Capidistato, a differenza della maggior parte dei nostri politici, e ciò rafforza un’immagine disinvolta ed autorevole, quasi alla Draghi.

Infine l’eloquio, la facondia, il carisma della sua comunicazione: tra il popolaresco delle piazze di Roma e la retorica d’attacco appresa nelle riunioni di sezione; tra l’assertività dell’ovvio ed il vuoto pneumatico che spesso registra in chi l’avversa; tra la furbizia di una battuta ficcante e la disarmante sincerità di alcuni suoi aspetti intimi e personali.

Come non innamorarsi? Naturalmente nel senso alberoniano?

Ma la teoria di cui sopra tratta anche di due momenti: le prove di verità per sé e di reciprocità per Lei, che possono spezzare, come è avvenuto con i predecessori di Meloni, ed addirittura convertire l’innamoramento, nel suo opposto, ed è questa, credo, la chance che resta, nel medio periodo, all’opposizione, anche perché ce ne sono serie ragioni. I fondamentali della nostra economia non si possono edulcorare, mimetizzare a lungo e tantomeno cancellare; le sue radici storiche mefitiche ed impresentabili possono riprendere vigore, emergere ed avviluppando la pianta, soffocarla; ad un certo punto, occupato l’occupabile, se ne chiederà conto in termini di risultati; prima o poi ci sarà una verifica delle reciprocità del sentimento portante che regge il sistema; e ad ultimo, perché non anche una sinistra che riscopra ruolo, metodo, consenso?

Francesco Chiucchiurlotto