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ORGOGLIO E PREGIUDIZIO

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Non se ne può più di questo ORGOGLIO che è ritornato, non si sa dove, che infiora la narrazione attuale di una intera classe dirigente governativa.

Non si capisce neanche il suo contenuto valoriale, visto che abbiamo dei record universali di cui sarebbe meglio prestare attenzione se non vergogna: il più alto indebitamento pubblico d’Europa, con il più alto indice d’invecchiamento del mondo, con una povertà incipiente in vasti strati sociali ed una condizione giovanile contrassegnata da disoccupazione, emargionazione, emigrazione, manganellate poliziesche.

Non se ne può più neanche di questo PREGIUDIZIO populistico che ci riporta indietro sino a Masaniello, tanto pare lontana l’uscita dall’euro ed il ritorno alla lira, l’uscita dall’Europa ed il ritorno ad un nazionalismo bolso edautarchico.

Ma anche ad un ORGOGLIO di appartenenza politica che sfida ogni razionale possibilità di rapporto e di alleanza ai fini di una vittoria politica ed elettorale prossima ventura, certo, perché le prossime consultazioni europee saranno di tipo proporzionale, ma comunque sempre propedeutiche ad una possibile alleanza.

A ben vedere ORGOGLIO E PREGIUDIZIO richiamano Jane Austin che pubblicò nel 1813 un romanzo di straordinario successo, in cui si maneggiano con bravura e voluttà tutti gli aspetti delle dinamiche possibili tra di essi.

La Austin sconfigge sia l’uno che l’altro sistema di sentimenti, di interessi, di comportamenti, con un lieto fine in cui gli antagonismi si armonizzano e gli antagonisti, Elisabeth e Darcy, Jane e Bingley, convolano a giuste e felici nozze.

Il mix di questi due sentimenti, cioè un forte senso di autostima e fiducia nelle proprie possibilità, unito ad una sopravvalutata gratificazione per quanto fatto, con il secondo che si basa su una idea, opinione o convenzione, senza conoscere i fatti, le persone o le cose che ne costituiscono la posizione politica, ci hanno portato al capolavoro della bocciatura parlamentare del MES, meccanismo europeo di stabilità.

Qualcuno ha parlato di coerenza; ma quando mai da Niccolò Machiavelli in qua la coerenza è un valore apprezzabile in politica?

Qualcun altro di prova di forza nei confronti dei partner europei, le cui abitudini relazionali sono improntate più alla vendetta ed alla ritorsione, che alla solidarietà ed alla comprensione di ragioni e necessità.

L’Europa, che si avvia alle elezioni del proprio Parlamento ed al rinnovo della propria Commissione, cioè degli organi, il primo programmatico ed il secondo esecutivo, non vede l’ora che qualcuno dei membri sia colto in fallo per bistrattarlo a ragione; affila i coltelli (metaforici) quando esso mostra il fianco, come in questo caso, in attesa di adoperarli.

Parafrasando il “CON LA CULTURA NON SI MANGIA” di Tremontiana memoria, siamo sicuri invece che con l’ORGOGLIO ed il PREGIUDIZIO lo si passa fare?

Abbiamo dato pessima impressione, credo, sia delle nostre reali potenzialità, che della nostra capacità di coesione ed alleanza all’interno della compagine europea, ed ora, come prefigurato dal Ministro Giorgetti, aspettiamoci le conseguenze, che forse lo spirito natalizio che ci sovrasta tutti, potrà attenuare.

A proposito BUON NATALE A  TUTTI VOI!

Francesco Chiucchiurlotto

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