No al deposito delle scorie nucleari a Montalto di Castro e nella Tuscia.

Rifiuto radioattivo

«Come Orizzonte, sezione Lazio, abbiamo sin da subito espresso la nostra contrarietà ad un possibile stoccaggio delle scorie radioattive nella Tuscia, zona dedita all’agricoltura e al turismo. Con immenso piacere vogliamo rendere nota questa iniziativa organizzata dalla Cooperativa Il Chiarone di Pescia Romana.

Occorre – comunica Stefano Sebastiani, segretario regione Lazio di Orizzonte, – far sentire la ferma contrarietà del territorio e chiedere una valutazione di impatto ambientale, che non è stata fatta, per il deposito delle scorie, coinvolgendo la popolazione per informarla e consentirle di esprimersi.

Per discutere questi problemi si svolgerà un incontro in video conferenza, con possibilità di collegamento con i cellulari e pc, lunedì 15 marzo, dalle ore 19 alle ore 20 circa.

L’incontro sarà presieduto da Anelio Uccelletti della Cooperativa il Chiarone, coordinerà il confronto Alfiero Grandi e parteciperanno l’ing Alex Sorokin, Giuseppe Onufrio direttore Greenpeace Italia, on. Rossella Muroni vice Presidente comm. ambiente Camera, Stefania Pomante segretaria Cgil Civitavecchia-Viterbo, parteciperà Quinto Mazzoni consigliere comunale Pd.

Ricordiamo che la  Sogin all’inizio del 2021 ha individuato i 67 luoghi ove ritiene possibile stoccare le scorie nucleari italiane, tra questi numerosi nella Tuscia e a Montalto di Castro, di cui due a Pescia Romana.

Tra pochi mesi verrà conclusa la consultazione e vi sarà la decisione su dove mettere le scorie nucleari radioattive, sia quelle che perderanno radioattività entro qualche centinaio di anni, sia quelle che richiederanno molto più tempo perchè si pensa di collocare nella stessa zona un deposito cosiddetto provvisorio (50/100 anni) per materiale nucleare pericoloso, la cui radioattività durerà migliaia di anni.

L’individuazione dei siti del deposito delle scorie a Montalto di Castro e nella Tuscia ha usato criteri non convincenti. Vanno rappresentate le ragioni socio economiche della zona (vocazione agricola e turistica), socio-culturali (sito di Vulci, ecc.), per la salvaguardia delle falde acquifere per agricoltura ed uso civile che potrebbero inquinare il mare, per garantire la viabilità che verrebbe sottoposta a transiti pericolosi, senza trascurare preoccupazioni per eventi sismici, Tuscania, ecc.

Il consiglio comunale di Montalto di Castro ha votato un odg contrario, ma non basta. Il Comune deve presentare le ragioni della contrarietà al deposito delle scorie radioattive insieme agli altri comuni della Tuscia, alla Provincia e alla Regione Lazio che hanno approvato odg contrari.

Occorre informaci e mobilitarci per scongiurare questa spada di Damocle che pende sulle nostre teste».