Villa Immacolata, licenziamenti e sospensioni dal servizio: proclamazione stato di agitazione

Villa Immacolata

Nel cercare come FIALS, di sollecitare assunzioni per la migliore assistenza ai pazienti ricoverati presso l’Istituto Villa Immacolata e solo dopo, preoccuparci della dignità ed il rispetto per il lavoro degli infermieri e degli operatori socio sanitari, avremmo preferito imbatterci magari in un “Brutto uomo” ma dall’atteggiamento disponibile al confronto e rispettoso del prossimo, piuttosto che in un “bell’ uomo” cinico, senza scrupoli e dal comportamento molto pericoloso.


Purtroppo però, nonostante ci troviamo in uno degli Istituti della Congregazione dei Religiosi Camilliani che tanto hanno costruito, per mezzo della carità dei generosi credenti da centinaia di anni, ci tocca sopportare le angherie di un direttore che adotta metodi arroganti e vendicativi nei confronti di infermieri ed operatori socio sanitari, che hanno avuto la “sfrontatezza di osare” di preoccuparsi non per loro stessi, ma per l’assistenza ai pazienti ricoverati a Villa Immacolata.


Così il saccente direttore, nella sua visione spregiudicata e profittevole della imprenditoria nella sanità privata, gestita con denaro pubblico, ritiene che il lavoratore o la forza lavoro, non sia una risorsa da valorizzare, sostenere e quindi su cui investire, ma semplicemente un oggetto da spremere come un limone, umiliare e punire pesantemente.
Il tenebroso direttore, si è contraddistinto infatti, all’indomani delle giustificate quanto legittime richieste dei lavoratori di adeguamento dell’organico nell’esclusivo interesse dei pazienti, nell’organizzare un vero e proprio agguato, alle ore tre del mattino circa, del giorno 22-02-2024, cioè una specie di crociata contro l’infedele nei vari reparti di Villa Immacolata, con intento intimidatorio e punitivo, per colpire guarda caso, solo ed esclusivamente alcuni iscritti alla scrivente organizzazione sindacale, rea di aver dato voce nei giorni precedenti, alle sacrosante proteste dei maltrattati lavoratori –

– Questo è accaduto perché come detto, infermieri ed operatori socio sanitari di Villa Immacolata sotto torchio e stress da lavoro correlato da anni, hanno cercato di conformarsi agli insegnamenti di S. Camillo de Lellis e dimostrare sensibilità nei confronti dei pazienti, preoccupati per esempio, di non riuscire ad imboccarli per mancanza di personale e di garantire loro l’assistenza sanitaria dovuta, ignari di avere a che fare invece, con un direttore bell’uomo pericoloso schiavista, che adotta comportamenti repressivi che si fondano su biechi autoritarismi, che erano in uso anche in alcuni ambienti eclesiastici, di qualche secolo fa e che oggi, sembrano essere tornati di moda.


Ma purtroppo per il prode direttore, il rogo riservato a Giordano Bruno, non c’è stato e non ci sarà per i lavoratori di Villa Immacolata, che invece di rivendicare qualche euro di giustificato aumento, dopo 12 anni di blocco dello stipendio, con profonda umanità e generosità, si sono ammirevolmente distinti, nonostante tutto, per assistere al meglio i pazienti e per questo, con disprezzo e senza un minimo di pudore, vengono vessati, umiliati, minacciati e puniti, alla faccia della carità cristiana e degli insegnamenti di S. Camillo de Lellis.


Battiamo le mani quindi, al bell’uomo inquisitore e forcaiolo del terzo millennio, che dovrebbe solo vergognarsi per aver licenziato tre lavoratori ed averne sospeso quattro dal sevizio in modo pretestuoso, padri e madri di famiglia seri ed onesti. Questo è il direttore dell’Istituto Villa Immacolata di S. Martino al Cimino a Viterbo, della Congregazione dei Religiosi Camilliani, rimaniamo stupefatti, da cotanto spirito “evangelico“ e restiamo comunque, sempre fiduciosi nella giustizia degli uomini e nella legge del “contrappasso dantesco” .
A questo punto, non ci resta che chiedere al Presidente della Regione Lazio ed al Commissario Straordinario della ASL di Viterbo, nell’ambito delle rispettive competenze, se l’Istituto Villa Immacolata ha rispettato e rispetta tutt’ora, i requisiti minimi di accreditamento istituzionale previsti dalla normativa, per garantire una adeguata assistenza ai pazienti ricoverati, assistenza per la quale, la Regione Lazio, eroga a detto istituto decine di milioni di euro.


Mentre aspettiamo che gli organi preposti effettuino i necessari accertamenti e ci forniscano i dati relativi, la scrivente organizzazione sindacale comunica alle SS.LL., la indizione dello stato di agitazione dei lavoratori di Villa Immacolata, con decorrenza immediata e si riserva, di intraprendere ogni iniziativa di protesta pubblica e di tutela dei pazienti, dei dipendenti e dei lavoratori vergognosamente e spudoratamente puniti.