“Finta la giardiniera, vera la storia” è il titolo del convegno online da Palazzo Bruschi Falgari di Tarquinia

Palazzo Bruschi Falgari

Venerdì 5 marzo a Tarquinia, dalla Sala delle Feste di Palazzo Bruschi Falgari, sede della biblioteca comunale, si è svolto un interessante convegno on line dal titolo Finta la giardiniera, vera la storia, incentrato sulla figura del cornetano Giuseppe Petrosellini, esponente dell’Accademia dell’Arcadia, accertato autore tra l’altro del libretto di un’opera musicata prima da Pasquale Anfossi e poi da Mozart.

L’evento, finanziato dalla Regione Lazio, è stato ideato e realizzato da Anna Jacopucci con la collaborazione del dottor Francesco Fochetti e il patrocinio dell’assessorato alla cultura di Tarquinia. Vi hanno partecipato come relatori la professoressa Rosanna Pettinelli, custode generale dell’Arcadia, la dottoressa Maria Eleonora Marinelli, in rappresentanza dell’Irtem (Istituto di Ricerca per il Teatro Musicale), il professor Pietro Petteruti Pellegrino, membro dell’Arcadia, il dottor  Angelo Riccioni, dell’università di Napoli Parthenope, Antonio Rostagno e Silvia Tatti professori della facoltà di Lettere e Filosofia dell’università di Roma La Sapienza.

Il convegno è stato aperto dall’organizzatrice Anna Jacopucci, la quale, dopo le presentazioni e i ringraziamenti di rito, ha illustrato le finalità di un progetto, avente come obiettivo, oltre che rivalutare la figura di questo illustre concittadino, poeta, nonché librettista di indubbio spessore, quello di riportare Tarquinia al centro di manifestazioni ed eventi di spessore, secondo il ruolo che per storia e per natura giustamente le compete. Infatti il progetto di Anna Jacopucci prevede la realizzazione di un successivo convegno dal vivo e la rappresentazione, possibilmente nell’amena cornice di Villa Bruschi Falgari, dell’opera La finta giardiniera.

Successivamente è stata data la parola alla professoressa Marinelli, la quale ha portato i saluti dell’Accademia dell’Arcadia, ringraziando gli organizzatori per l’importante iniziativa. È poi intervenuta la dottoressa Tosoni, assessore alla cultura, la quale, dopo aver ringraziato sentitamente i partecipanti, ha dichiarato che il sindaco Alessandro Giulivi e la giunta comunale continueranno a farsi promotori di iniziative simili, tendenti a valorizzare il ruolo che Tarquinia ha rappresentato nella storia e nel passato recente.

Gli interventi sono stati aperti dalla professoressa Silvia Tatti, docente di “Letteratura italiana” all’università La Sapienza, che ha evidenziato i diversi ruoli assunti nella società romana dell’epoca dal multiforme personaggio Petrosellini, non ultimo quello di animatore culturale e di poeta improvvisatore. In seguito il professor Rostagno, docente della cattedra di “Storia della musica” a La Sapienza, ha analizzato il rapporto stretto intercorso tra l’opera di Petrosellini e la musica, cercando altresì di far luce sulla diatriba  protrattasi per anni riguardante l’attribuzione e la paternità de La finta giardiniera. La dottoressa Marinelli ha rimarcato il ruolo del suo istituto, l’IRTEM, che deve i natali, oltre che alla figura del padre Carlo Marinelli, a Paola Bernardi, Egisto Macchi ed Ennio Morricone, e come esso si sia sempre dichiarato disponibile ed entusiasta a patrocinare e favorire iniziative come quelle in oggetto. Il professor Petteruti Pellegrino si è intrattenuto con rigoroso puntiglio e dovizia filologica su alcuni aspetti dell’opera poetica di Petrosellini, il dottor Angelo Riccioni ha invece illustrato  le analogie metadiscorsive riscontrabili tra il libretto de La finta giardiniera e i saggi della scrittrice vittoriana Vernon Lee, fine esegeta del settecento artistico e musicale italiano.

La conclusione dell’evento è stata coronata dall’esecuzione di musiche di Cimarosa e Mozart compositori coevi di Petrosellini da parte del quartetto “Trìtono”.

Anna Jacopucci ha infine sigillato l’avvenimento ringraziando, oltre ai musicisti, tutti i partecipanti , dando appuntamento alle manifestazioni successive, poiché si prevede che l’iniziativa di venerdì non rappresenti che la funzionale anteprima di una serie di eventi culturali da realizzare, come detto in apertura, dal vivo una volta terminata l’emergenza della pandemia.